La crisi che non finisce: nell’ultimo anno il 44% degli italiani ha intaccato i risparmi
Quasi metà degli italiani per vivere fa ricorso ai risparmi accumulati negli anni precedenti. E’ la sconcertante fotografia sull’impoverimento delle famiglie italiane scattata dall’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani condotta dal Centro di ricerca Luigi Einaudi e da Intesa Sanpaolo su rilevazioni Doxa.
Se serviva una conferma che la stretta della crisi non ha ancora allentato la presa sui bilanci famigliari la ricerca lascia pochi spazi a dubbi. Sono gli stessi intervistati a condividere questa visione. Per il 45% del campione consultato dalla Doxa la crisi non è terminata e i suoi effetti persisteranno sui bilanci di famiglia. A conferma di ciò solo il 19% degli intervistati dice di non aver mutato per nulla il proprio tenore di vita. Il 21% ha invece rinviato l’acquisto di una casa e il 38% quello di un’auto. Non bastasse, il saldo sulla sufficienza del reddito all’età della pensione è di 27 punti percentuali peggiore rispetto al saldo sul reddito corrente.
Il 18 per cento degli intervistati ha posseduto forme di risparmio gestito negli ultimi 5 anni, una percentuale in crescita dal 15,9% precedente. È maturato culturalmente l’approccio al risparmio gestito, in quanto la protezione dal rischio (27%) è oggi il motivo prevalente della sottoscrizione, superiore all’extra rendimento che i fondi possono produrre (17%). Quella delle obbligazioni è la asset class più diffusa (24,6% di investitori). Cresce tuttavia la percezione che le obbligazioni non siano strumenti finanziari sicuri in sé. Il 39,9% le ritiene potenzialmente rischiose, contro il 16% di dieci anni fa.