Notizie Criptovalute Criptovalute, un sondaggio WisdomTree rivela che nel 2022 i giovani adulti italiani hanno investito nonostante il crollo dei prezzi

Criptovalute, un sondaggio WisdomTree rivela che nel 2022 i giovani adulti italiani hanno investito nonostante il crollo dei prezzi

25 Agosto 2022 10:00

L’andamento ballerino del Bitcoin non sta di certo aiutando trader e investitori che guardano con attenzione a questa criptovaluta. Dopo un normale 2019, nell’ultimo mese del 2020 il valore ha iniziato a crescere a dismisura fino ad arrivare al 2021, anno dei record per Bitcoin, almeno finora. Tra le conseguenze della pandemia, crisi e guerre, la volatilità delle criptovalute è venuta sempre più a galla, fino ad arrivare al 2022 dove la stragrande maggioranza di tutte le altcoin e del Bitcoin ha subito un brusco crollo. Il mercato crittografico è stato particolarmente esigente in queste ultime 57 settimane, tanto da dare del filo da torcere anche ai più esperti. La paura, in certe occasioni, ha prevalso e sono stati diversi a svendere le proprie posizioni. Ora il prezzo del Bitcoin è tornato di poco sopra i 21.000 dollari, dopo aver superato i 24.000 dollari.

Nel nostro Paese i trader come si sono comportati? Secondo un sondaggio commissionato da WisdomTree, i giovani adulti italiani non si sono fatti scoraggiare, continuando a investire in criptovalute nonostante il crollo dei prezzi avvenuto quest’anno. L’indagine condotta da Opinium in Italia su un campione di 1.001 individui di età compresa tra i 18 e i 30 anni ha rivelato che il numero di giovani adulti italiani che investono in criptovalute equivale al numero di quelli che investono in conti d’investimento (23%), dato che indica un cambiamento nel modo di operare in questa fascia di età.

Aumenta la famigliarità con le criptovalute

Il sondaggio segnala un aumento nell’adozione delle criptovalute. La familiarità con le criptovalute è elevata: quasi nove giovani adulti su dieci (86%) dichiarano di possedere una certa familiarità, mentre uno su cinque (20%) asserisce di avere molta familiarità. Anche i token non fungibili o NFT, introdotti nel 2018 ma che solo di recente hanno iniziato ad attirare l’interesse degli investitori, dimostrano di essere piuttosto conosciuti tra gli intervistati. Sette su dieci (68%) dichiarano infatti di avere una certa familiarità con questi strumenti.

È interessante notare come il sondaggio riveli che quasi la metà (47%) degli interpellati ha oggi una visione più positiva nei confronti delle criptovalute rispetto a quando Bitcoin ha raggiunto un picco storico a oltre 68.000 dollari nel novembre del 2021.

Più informazioni affidabili per supportare la domanda

I giovani adulti italiani stanno sviluppando maggiori capacità di valutazione quando si tratta di vagliare le ragioni per cui investire in criptovalute. Gli intervistati hanno indicato di non essere più particolarmente interessati all’endorsement di figure di spicco. Solo il 17% infatti dichiara che sarebbe più propenso a investire in conseguenza dell’opinione favorevole sul settore crittografico da parte di un personaggio famoso. I giovani adulti preferiscono invece sapere che l’asset class è più consolidata nell’ambito dei servizi finanziari (36%) e degli sviluppi rispettosi dell’ambiente (33%).

Quando si tratta di conoscenze in materia di criptovalute, il 61% dei giovani adulti dichiara di non sapere come funzionano, eppure oltre la metà (58%) afferma che probabilmente investirà in criptovalute in futuro. Il 58% non pensa che ci siano abbastanza informazioni disponibili da fonti affidabili ed è quindi importante che le società finanziarie tradizionali e quelle che offrono accesso a questo mercato forniscano informazioni di qualità, per supportare questo tipo di domanda. Sei giovani adulti su dieci (61%) si sentirebbero più a proprio agio nell’investire se l’asset class godesse di un sostegno più ampio da parte del governo e delle autorità di regolamentazione.