Notizie Criptovalute Cripto, Savona (Consob) mette in guardia: “senza norme, rischio di truffa per i risparmiatori”

Cripto, Savona (Consob) mette in guardia: “senza norme, rischio di truffa per i risparmiatori”

3 Giugno 2022 12:41

“Il pericolo principale è che i risparmiatori vengano truffati, privi di norme”. Così il presidente della Consob, Paolo Savona, ai giornalisti che gli chiedevano informazioni sulle criptovalute a margine di un convegno nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. “Abbiamo fatto – aggiunge Savona- un passo avanti: ho finito di leggere un articolo della Banca di Inghilterra in cui c’è una tabella in cui il problema è chiarissimo. Il problema è, mi metto dentro, mettiamoci d’accordo”. “L’uso delle criptovalute ha investito il funzionamento del mercato monetario e finanziario a livello globale e ha indotto le autorità di molti Paesi a studiare e a proporre un’integrazione della normativa vigente. Ben conosciamo l’abilità del mercato di trovare il modo di aggirare le norme esistenti e, in questo caso, di sfruttare con rapidità i vantaggi dell’assenza di una regolamentazione pubblica”, ha aggiunto Savona.

Criptovalute: natura monetaria o strumento finanziario?

Di questa nuova “economics sono già stati messi in evidenza alcuni aspetti, non inquadrati però in una visione complessiva dei mercati monetari e finanziari nazionali e globali”, ha rimarcato il presidente della Consob, sottolineando come negli ultimi anni si sia discusso principalmente se le criptovalute “abbiano natura di moneta o di strumento finanziario, senza pervenire a una comune conclusione, né a livello privato, né ufficiale”. Non sono, inoltre, mezzo legale di “scambio o liberatorio dei debiti, non avendo corso legale. In materia, i richiami di attenzione delle autorità di controllo, sostitutivi delle necessarie norme regolatorie, si sono mostrati scarsamente efficaci, come testimoniano i recenti eventi di caduta dei valori delle criptovalute.

Da alcuni anni si dibatte se la soluzione del problema insorto con gli sviluppi delle criptovalute possa e debba venire con la “loro sostituzione, non è ancora chiaro se totale o parziale, con una moneta digitale pubblica, chiamata Central Bank Digital Money”. Tuttavia anche questa soluzione – aggiunge il numero uno della Consob- solleva problemi di natura istituzionale e tecnologica.

“Infatti, se la digitalizzazione consistesse nell’ampliamento e perfezionamento di questa forma già largamente usata nei pagamenti correnti per creare una cashless society, società senza moneta fisica, insorgerebbe solo il problema di indicare quale contabilità Distributed Ledger Technology verrà usata e di redigere un programma di transizione normativa-tecnologica verso il nuovo regime monetario. Se invece la Central Bank Digital Money fosse una moneta che entra in competizione con le criptovalute, il problema principale consisterebbe nel garantire alle autorità l’accesso alle informazioni contabilizzate su Blockchain, distinguendo il caso dei Bitcoin, chiuso a partecipanti esterni ai possessori (almeno allo stato attuale delle tecniche conosciute), da quello delle altre cripto, potenzialmente aperte, con metodi decentrati per poter esercitare la loro attività di vigilanza”, ha concluso Savona.