Le imprese statunitensi a fine 2012 detenevano liquidità per 1.450 miliardi dollari.
Una cifra monstre che registra un incremento pari al
+10% rispetto al livello record di 1.320 miliardi dollari registrato a fine 2011. Lo si apprende da un
report di Moody’s Investors Service che sottolinea come le prime 5 corporate,
Apple, Microsoft, Google, Pfizer, e Cisco abbiano attualmente in cassa ben 347 miliardi di dollari, circa il 24% dell’ammontare complessivo. Una cifra in netta crescita dai 278 miliardi, pari al 21% del totale, di fine 2011.
Regina assoluta di questa particolare classifica si conferma Apple che detiene in contanti ben 137 miliardi di dollari. Se dovesse continuare in questo trend, precisa Moody’s, si stima che il colosso di Cupertino possa raggiungere quota 170 miliardi di dollari, pari all’11% del liquidità aziendale complessiva, entro la fine dell’anno. Numeri ancor più sorprendenti se si pensa che la società fondata da Steve Jobs è riuscita ad accumulare dal 2009 ben 103 miliardi di dollari.
Complessivamente il comparto tecnologico continua a rappresentare la vera e propria cassaforte delle aziende Usa. Da solo il settore detiene infatti circa il 38% dell’ammontare complessivo, pari a circa 556 miliardi dollari. Contando i 4 settori più virtuosi (industriali, tecnologici, farmaceutici ed energetici) si raggiunge un ammontare di liquidità pari a 990 miliardi dollari, il 68% della liquidità totale accumulata dalle aziende statunitensi. Dei 1.320 miliardi dollari detenuti dalle società sottoposte a rating, Moody’s stima che ben 840 miliardi dollari, il 58% del totale, sia detenuto al di fuori dai confini statunitensi.
“L’importo detenuto fuori dai confini nazionali riflette la crescente importanza delle economie dei Paesi emergenti evidenziata nel corso degli ultimi anni, l’impatto delle politiche fiscali e l’uso domestico di denaro per dividendi, acquisto di azioni proprie e altre acquisizioni” ha sottolineato Richard Lane, Senior Vice President di Moody’s.