Crédit Agricole scommette sull’Italia: non solo banche e risparmio, punta anche sui BTP
La francese Crédit Agricole punta sull’Italia, e l’acquisto del 67,6% di Banca Leonardo attraverso la società Indosuez Wealth Management che appartiene alla sua galassia fa del 2017 l’anno in cui la banca ha puntato più di tre miliardi di euro sull’Italia. Lo conferma un articolo de Il Sole 24 Ore, che ricorda che per l’acquisizione di Pioneer da parte di Amundi, Crédit Agricole ha sborsato 3,45 miliardi; 130 milioni sono stati versati per le Casse di Cesena, Rimini e San Miniato, mentre per Banca Leonardo si parla di una operazione che avrebbe un valore di quasi 200 milioni di euro.
Non per niente, l’Italia viene considerata dal colosso francese “il secondo mercato domestico”, con 3,5 milioni di clienti e oltre 800 milioni di utile, su 132 miliardi di asset tra depositi e risparmio gestito, più 64 miliardi di finanziamenti. E’ questa, spiega il quotidiano di Confindustria, la fotografia di Crédit Agricole alla fine del 2016, senza le tre acquisizioni del 2017.
Per non parlare dell’esposizione sui BTP italiani, che fanno della banca uno dei principali detentori del debito pubblico italiano, con BTP per un valore superiore ai 60 miliardi.
Dopo aver fatto parlare di sé nelle ultime ore con l’acquisizione di Banca Leonardo, Crédit Agricole torna protagonista anche oggi, con notizie meno positive.
La seconda banca francese quotata in Borsa ha reso noto infatti di aver assistito nel terzo trimestre a un calo degli utili, sebbene a un livello migliore delle attese.
A incidere sulla flessione, sono stati i risultati poco confortanti della sua divisione di trading e delle sue attività di retail banking.
Gli utili netti si sono attestati a 1,07 miliardi di euro, rispetto agli 1,03 miliardi attesi, mentre il fatturato ha deluso l’outlook, a 4,58 miliardi rispetto ai 4,76 miliardi del consensus. Il titolo soffre un tonfo superiore a -4,6% a Parigi.
Riguardo al Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, nei primi nove mesi del 2017 il risultato netto è stato positivo per 186 milioni rispetto ai 189 milioni dello stesso periodo del 2016. Escludendo gli oneri straordinari l’utile netto gestionale è stato di 204 milioni (+4%).
La masse intermediate del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia hanno raggiunto quota 136 miliardi a settembre, grazie alla crescita dei volumi di impiego pari a 39 miliardi (+3%), della raccolta diretta che si attesta a 41 miliardi (+7%) e del risparmio gestito pari a 30 miliardi (+9%). I ricavi si sono mantenuti stabili a quota 1,289 miliardi, trainati dalla buona performance delle commissioni (+7%). Il Common Equity Tier 1 si è attestato all’11,3% e il Total Capital Ratio al 13,7%.