Covid + lockdown, Ue: Italia in ‘recessione profonda’ con Pil 2020 -9,5%. Gentiloni: Mes è opportunità
“La pandemia COVID-19 e le relative misure di contenimento spingeranno l’economia italiana in una profonda recessione”. Parola della Commissione europea, che ha pubblicato oggi le Previsioni economiche di primavera 2020. Previsioni attesissime, visto che il coronavirus ha mandato in tilt l’economia di tutto il mondo. Insieme, per l’appunto, al conseguente lockdown, che ha messo in quarantena gran parte delle attività produttive mondiali.
La Commissione Ue ha pubblicato le stime sull’economia dell’area euro e dell’Ue: l’Italia è tra i paesi dell’Eurozona che faranno peggio nel 2020 , con un crollo del prodotto interno lordo pari a -9,5%, che sarà superato solo dalla Grecia (-9,7%).
Detto questo, Bruxelles ritiene che la contrazione dell’output su base reale si confermerà in Italia pari a -18% nel primo semestre del 2020, per lasciare poi il posto a una ripresa che farà capolino nella seconda parte dell’anno e che anticiperà un Pil in crescita del 6,5% l’anno prossimo.
Le stime partono da uno scenario di “ripresa delle attività economiche da maggio” e di una “graduale normalizzazione”.
Da incubo anche l’outlook sui conti pubblici, in particolare sul deficit-Pil e debito-Pil italiani:
Il deficit-Pil è atteso dall’1,6% di deficit del 2019, che rappresenta secondo la Commissione un “livello basso storico”, all’11,1% nel 2020, a causa del coronavirus. Il rapporto deficit-Pil scenderà poi al 5,5% nel 2021.
Il debito pubblico, “stabile” al 134,8% nel 2019, “raggiungerà il 159% nel 2020 e scenderà al 153,5% nel 2021, principalmente per dinamiche del Pil”.
Attenti all‘avanzo primario dell’Italia che sarà “negativo per la seconda volta dall’adozione dell’euro, pesando fortemente sul debito nel 2020″.
Altri numeri da incubo sono i seguenti: l’inflazione italiana scenderà quest’anno sotto lo zero, segnando -0,3%, per poi risalire allo 0,7% l’anno prossimo.
La disoccupazione salirà all’11,8% nel 2020 (rispetto al 10,0% del 2019), per poi scendere al 10,7% nel 2021.
A illustrare la tragedia economica dell’Eurozona, con un calo del Pil di portata storica, è stato il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni.
“L’Europa sta facendo fronte a uno shock economico senza precedenti dalla Grande Depressione – ha detto, stando a quanto si legge in una nota – Sia la profondità della recessione che la forza della ripresa saranno sbilanciati…questa divergenza rappresenta una minaccia per il mercato unico e per l’area euro“.
E’ dunque sempre più impellente la necessità che i governi europei agiscano con decisione. Nella conferenza stampa indetta per commentare le Previsioni economiche della Commissione, l’ex presidente del Consiglio ha affrontato anche la questione delle misure che, a suo avviso, potrebbero essere di aiuto per le economie dell’area euro. Non poteva mancare una domanda sulla questione spinosa del Mes:
Il fondo-salva stati, ha detto Paolo Gentiloni, rappresenta “certamente una opportunità”, visto che si sostanzia in una linea di credito da utilizzare per finanziare le spese sanitarie, e “certamente i Paesi che hanno i tassi di interesse più elevati”, come Italia e Spagna “potrebbero essere più interessati di altri” a valutare il ricorso a questa opzione. Ma “spetta al governo (italiano) decidere sulla linea di credito migliorata del Mes”. “Come sapete in Italia è in corso una discussione sul tema, non sta alla Commissione dare una opinione”, ha precisato l’eurocommissario.
Commissione Ue prevede Pil euro in contrazione record
Tornando all’outlook sfornato dall’Ue, per l’intera Eurozona, la Commissione prevede un Pil in contrazione record, quest’anno, pari a -7,7%, prima di una ripresa del 6,3% nel 2021. Per l’Unione europea, il Pil del 2020 è atteso in flessione del 7,4% e in recupero del 6,3% l’anno prossimo.
Il deficit dell’area euro e dell’Ue è stimato in forte crescita, dallo 0,6% del Pil del 2019 a circa l’8,5% nel 2020, a causa delle spese che gli stati membri stanno lanciando e dovranno lanciare per far ripartire l’economia e mettere in sicurezza la popolazione. Il rapporto si ridurrà poi al 3,5% nel 2021.
Il debito-Pil è atteso anch’esso e per le stesse ragioni in aumento: in Eurozona salirà secondo l’outlook della Commissione dall’86% del 2019 al 102,7% nel 2020, per poi scendere al 98,8% nel 2021.
Nell’intera Unione europea le stime sono di un rialzo del debito pubblico-Pil dal 79,4% del 2019 al 95,1% nel 2020, prima di scendere al 92% l’anno prossimo.
Così ha commentato la situazione il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis:
“Sebbene il calo immediato (del Pil) sarà molto più grave, nell’immediato, rispetto a quello della crisi finanziaria (del 2008), l’intensità dell’impatto dipenderà dall’evoluzione della pandemia, dalla nostra abilità sia di riavviare le attività economiche in condizioni di sicurezza che di recuperare successivamente”.