Countdown Bce ed elezioni UK: Italia accerchiata da timori BTP e da Ocse. Che taglia stime e insiste su tassa prima casa
Giovedì, 8 giugno 2017 sarà uno dei giorni più importanti dell’anno. Le decisioni che saranno prese e/o annunciate tra qualche ora definiranno infatti:
- Il futuro del Regno Unito, e di conseguenza anche della Brexit – e dunque dell’intera Unione europea e dell’Italia – con le elezioni generali nel paese.
- Il destino dell’economia dell’Eurozona, con eventuali annunci di cambiamenti di politica monetaria da parte della Bce che avranno conseguenze, nel caso specifico dell’Italia, sui BTP e sullo spread (oggi oltre 200 punti base)
- La giornata potrebbe essere determinante anche per Donald Trump, visto che James Comey, direttore dell’Fbi, testimonierà alla Commissione di intelligence al Senato Usa, rilasciando i primi commenti al pubblico dopo essere stato defenestrato dal presidente americano.
- Inoltre, dal lato macro verrà reso noto il dato relativo al Pil dell’Eurozona del primo trimestre del 2017.
In un editoriale pubblicato su Bloomberg, Mohamed A. El-Erian, responsabile consulente economico di Allianz, la società a cui fa capo Pimco, parla della posizione difficile in cui si trova Mario Draghi, numero uno della Bce. El-Erian ritiene comunque che, almeno nella giornata di domani, la Banca centrale europea lascerà invariata la sua politica monetaria. Nessun annuncio di tapering, dunque, nonostante non manchino i falchi a ricordare a Draghi di iniziare a ridurre il suo massiccio programma di stimoli.
Alta tensione Italia, perchè la Bce fa paura
Sicuramente, in attesa di una giornata che è stata già battezzata Super Thursday – super giovedì – a causa degli eventi politici ed economici in calendario, l’attenzione sarà 1) sui bond italiani, bastonati dalle diverse dichiarazioni arrivate da strategist e banche d’affari; 2) sullo spread, sulla sterlina per le elezioni nel Regno Unito, sul rapporto euro-dollaro.
Nella mattinata di oggi, la tensione per il Pil dell’Eurozona e il nervosismo per i possibili annunci di Draghi, vedono protagoniste le vendite sui bond dell’area euro. Che si traducono in un rialzo dei rendimenti: quelli decennali sui Bund salgono allo 0,26%, quelli francesi allo 0,68%, quelli olandesi allo 0,48%, quelli portoghesi oltre il 3%, quelli spagnoli all’1,54%.
Balzo per i tassi sui BTP fino al 2,27%. Risultato: lo spread BTP-Bund continua a oscillare attorno alla soglia dei 200 punti base, a conferma di come i fari degli investitori rimangano puntati sull’Italia.
Caso Italia: investitori temono tapering Bce e elezioni anticipare
Ciò che si teme è che le elezioni politiche anticipate in Italia avvengano proprio in concomitanza con le aspettative dell’avvio di una fase di tapering, da parte della Bce, del programma di stimoli monetari Quantitative easing.
Di per sé il QE è infatti uno scudo che ha protetto fino a ora i bond italiani dal rischio di attacchi speculativi, e che ha impedito il ripetersi della crisi dei debiti che affossò l’Italia nel 2011, portando lo spread a balzare al record storico di 574 punti, nel mese di novembre.
Una situazione di instabilità politica potrebbe ricreare un attacco contro l’Italia, portando gli investitori a vedere i BTP sempre più come una scomoda presenza nei loro portafogli e a innescare un sell off degli stessi.
Tra l’altro, è stato lo stesso Andrew Balls di Pimco ad affermare che ricevere il 2% sui BTP decennali non è appetibile,, soprattutto se si considerano le incertezze che incombono sul paese, alle prese inoltre con livelli ancora record di debito pubblico”.
Italia: Ocse taglia stime Pil 2018
Arriva poi proprio oggi il taglio delle stime sulla crescita italiana da parte dell’Ocse: che torna a insistere sulla tassa sulla prima casa in Italia.
Secondo l’Ocse, l’Italia crescerà nel 2018 dello 0,8%, meno del +1% previsto nelle stime rese note all’inizio di marzo.
Il rialzo del Pil al ritmo dell’1% nel corso di quest’anno è invece confermato. Il nuovo outlook è indicato nell’Economic Outlook dell’ente, presentato oggi a Parigi. La notizia relativa all’Italia è ancora più sconfortante se si prende in considerazione che l’ente parigino ha rivisto al rialzo le stime sul Pil globale di quest’anno dal +3,3% precedente al +3,5%, al ritmo migliore in sei anni. Per l’Ocse, il Pil globale scatterà inoltre ulteriormente al rialzo fino al +3,6% nel 2018.
L’outlook, in generale, “è migliorato, ma non è ancora sufficientemente positivo”.
Le ineguaglianze persistono nella mappa dell’economia globale, la crescita dei salari è deludente e i cittadini di tutto il mondo stanno perdendo la fiducia nei loro governi.
Italia: Ocse insiste su tassa prima casa
Così scrive l’Ocse riguardo alla necessità dell’Italia di tornare a introdurre la tassa sulla prima casa:
L’Italia dovrebbe aumentare il gettito fiscale e rendere le tasse più eque “ampliando la base fiscale, insistendo nella lotta all’evasione fiscale e introducendo tasse sulla casa di residenza basate su valori catastali aggiornati”
Viene inoltre rivista al ribasso anche la crescita dell’economia Usa del 2017, dal +2,4% precedentemente atteso a +2,1%, mentre per il 2018 l’outlook è di un rialzo del 2,4%, inferiore al +2,8% delle stime precedenti.
Bisogna vedere come risponderà il ministro dell’economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan alla richiesta dell’Ocse di reintrodurre la tassa sulla prima casa. Una richiesta sicuramente non nuova, tornata alla ribalta verso la fine di maggio con le raccomandazioni dell’Ue all’Italia.
In quel momento, netta è stata la risposta del ministro dell’economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che in merito all’appello di Bruxelles di reintrodurre praticamente l’Imu, ha così risposto:
“Cambiare idea su una tassa modificata da pochi mesi non è una buona idea“.