Cosa ci dicono i mercati: bitcoin e azioni corrono a braccetto, gli investitori cercano disperatamente scudi anti-inflazione
Bene rifugio o asset per cavalcare il risk-on? Il dibattito su quale sia il ruolo reale del bitcoin è ancora aperto e i movimenti di questo primo trimestre del 2022 sembrano dare una risposta abbastanza chiara
Le criptovalute si stanno facendo largo anche oggi dando seguito alla risalita delle ultime settimane. Il bitcoin si è portato di slancio sopra i 47.000 $ riportando in positivo il saldo da inizio anno e uscendo dal range tra 35.000 e 45.000 in cui era ingabbiato dall’inizio di gennaio.
Il movimento rialzista si è accentuato da metà marzo in avanti. Anche se la guerra in Ucraina continua a protrarsi e la Fed è pronta a una serie di rialzi dei tassi, sui mercati è tornato a prevalere il risk-on con le criptovalute tornate a ruggire. Meglio del bitcoin hanno fatto Cardano, Solana, Polkadot e Dogecoin. In particolare il Cardano segna +30% negli ultimi cinque giorni.
Ritorno del risk-on che ha visto il bitcoin tornare a farsi preferire rispetto all’oro, che è stato scambiato lateralmente nelle ultime settimane.
Cresce la correlazione con i mercati azionari
Trend rialzista di bitcoin & co. che si accompagna con l’aumento della sensibilità della criptovaluta ai mercati azionari. Settimana scorsa la correlazione a 90 giorni tra bitcoin e l’indice azionario di riferimento di Wall Street, l’S&P 500, è salita a 0,49 venerdì, il valore più alto da ottobre 2020, secondo i dati tracciati da Arcane Research. “La correlazione di Bitcoin con l’S&P 500 è stata più alta solo per cinque giorni nella storia di BTC, dimostrando che l’attuale regime di correlazione non ha precedenti nella storia del bitcoin”, si legge nell’ultima newsletter settimanale di Arcane Research. Ancora più alta la correlazione con il Nasdaq, superiore allo 0,6%.
Copertura contro l’inflazione
Correlazione aumentata di pari passo con l’inasprimento della curva dei rendimenti dei Treasury statunitensi, un segno che la Fed potrebbe avere difficoltà a evitare la temuta stagflazione, ossia uno scenario con alta inflazione e bassa crescita economica. L’appiattimento della curva dei rendimenti dà segnali chiari e stamattina c’è stata un’inversione del tratto di curva statunitense 5-30 anni per la prima volta dal 2006 “e di questo passo anche il 2-10 (a 12 pb) potrebbe andare presto in negativo”, rimarcano gli esperti di MPS Capital Services.
La correlazione crescente con gli indici di Wall Street coincide il consolidarsi tra gli investitori della narrativa che le azioni possono fungere da copertura contro l’inflazione. Anche in questo caso salgono le correlazioni tra azioni e bitcoin visto che la criptovaluta negli ultimi anni è stata a lungo vista da molti investitori come una potenziale copertura contro il rapido aumento dei prezzi o il deprezzamento del dollaro USA.