Notizie Notizie Italia Corte dei Conti striglia la Rai: debito troppo alto, evasione Canone al 26%

Corte dei Conti striglia la Rai: debito troppo alto, evasione Canone al 26%

13 Marzo 2015 14:30
I conti della Rai non convincono appieno la Corte dei Conti. In particolare è l’entità elevata del debito a preoccupare se relazionata al patrimonio netto della televisione pubblica. La relazione della Corte dei Conti sul bilancio 2013 della Rai pone infatti l’accento sui debiti finanziari verso le banche, pari a 442,9 milioni di euro, in deciso aumento rispetto ai 371,6 milioni di euro del 2012. La Corte ritiene che “la situazione è da tenere sotto osservazione, anche in considerazione dell’aumento complessivo dei debiti e del loro valore elevato rispetto alla consistenza del patrimonio netto”, che a fine 2013 risultava di 298,4 mln. La Corte, tenuto anche conto della riduzione delle entrate, rimarca l’esigenza di un contenimento dei costi, e soprattutto di quelli della produzione. Tra i costi la Corte dei Conti rimarca come il Festival di Sanremo del 2013, vinto da Marco Mengoni, ha visto un saldo negativo di circa 700 mila euro, in decisa diminuzione rispetto al rosso di 7,5 mln del 2011 e 4,8 mln del 2012. 
Conto economico beneficia di taglio costi
Positivo invece il ritorno all’utile per 4,3 milioni di euro contro la perdita di 245,7 milioni di euro del 2012. Anche il conto economico consolidato è risultato positivo, per 5,3 milioni, a fronte della perdita di 244,6 milioni di euro del 31 dicembre 2012. “La gestione 2013 – rimarca la Corte – ha risentito positivamente del venir meno dell’onere per i grandi eventi sportivi che aveva connotato il 2012, ma anche dei risparmi, nei costi operativi ed in quello per il personale, pari, complessivamente, a oltre 60 milioni di euro per il Gruppo ed a circa 50 milioni di euro per la Capogruppo”. Nel 2012 sulla Rai aveva pesato l’onere derivante dai diritti per la trasmissione delle Olimpiadi estive. 
Giù la pubblicità, salgono invece le entrate da canone nonostante evasione al 26% 
Nel 2013 le entrate derivanti dalla pubblicità (597,6 milioni di euro) evidenziano una flessione di 77,3 milioni di euro (-11,5%) rispetto al 2012, mentre i ricavi derivanti dal canone di abbonamento sono cresciuti nel 2013 di circa 7,9 milioni di euro, aumento, peraltro, inferiore a quello conseguito negli anni immediatamente precedenti (circa 40 milioni di euro nel 2012 e 28 milioni di euro nel 2011).
La Corte rimarca come gli introiti da canone risultano “notevolmente compromessi dalla dimensione dell’evasione del Canone Rai, stimata nell’ordine del 26% circa, superiore per quasi 19 punti percentuali rispetto alla media europea”.