Notizie Notizie Italia Conti pubblici: Italia presenta “squilibri eccessivi”, ma non scatta procedura. Manovra sì o no?

Conti pubblici: Italia presenta “squilibri eccessivi”, ma non scatta procedura. Manovra sì o no?

9 Marzo 2016 09:42
I conti pubblici italiani strappano una “promozione parziale” in Europa. Per la Commissione europea gli squilibri macroeconomici italiani sono infatti risultati “eccessivi”, ma non è scattata (al momento) la procedura d’infrazione. 
Nel Resto d’Europa, le pagelle di Bruxelles parlano di “squilibri eccessivi” anche per la Bulgaria, Croazia, Francia, e Portogallo. Finlandia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Slovenia evidenziano, invece, “squilibri”. “Non si ritiene che Austria ed Estonia, oggetto quest’anno per la prima volta di un esame approfondito, presentino squilibri”, osservano gli esperti europei che non riscontrano infine squilibri per Belgio, Ungheria, Romania e Regno Unito.
“L’economia dell’UE è ancora in fase di ripresa e molti Stati membri stanno compiendo progressi nel risolvere i problemi strutturali delle loro economie. Rispetto all’anno scorso è diminuito il numero di paesi che si ritiene abbiano squilibri economici, ma le sfide sono ancora aperte e diversi paesi presentano vulnerabilità”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro e il dialogo sociale. E ha aggiunto: “È necessario potenziare le riforme strutturali per rendere più competitive le nostre economie. Gli Stati membri devono proseguire nel processo di riforma per ridurre, tra l’altro, l’elevato debito pubblico e privato, rendere più efficiente il mercato del lavoro, assicurare la sostenibilità dei sistemi sociali e migliorare il contesto imprenditoriale”. 
Italia, ecco gli squilibri segnalati da Bruxelles
L’elevato debito, una bassa competitività, sofferenze bancarie, l’elevata disoccupazione. Sono alcuni degli squilibri indicati dalla Commissione europea. Nella parte riassuntiva dedicata all’Italia, Bruxelles sottolinea che “una crescita più robusta della produttività è essenziale per poter correggere gli squilibri macroeconomici” e che “l’elevato rapporto debito pubblico/PIL dell’Italia, unito al deterioramento della competitività e della crescita della produttività, continua ad essere una fonte di vulnerabilità per l’economia“. Inoltre, “nel settore bancario sono in corso importanti riforme, ma persistono sacche di vulnerabilità”. Bruxelles chiede quindi che il governo italiano continui a percorrere la strada di riforme intrapresa da tempo e che ha portato all’attuazione del Jobs Act che “ha profondamente riformato le istituzioni italiane del mercato del lavoro”. 
Manovra sì, manovra no?
E di fronte a queste indicazioni il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non ha esitazioni e dichiara che non sarà necessaria nessuna manovra. “L’Italia non avrà nessuna difficoltà a mantenere gli obiettivi che si è data perché la fase dell’Italia che non rispetta i propri compiti è finita”, ha ribadito Renzi commentando i giudizi arrivati da Bruxelles. 
Non si parla quindi di una vera e propria manovra. Secondo quanto si legge sulla stampa nazionale, l’esecutivo si prepara a un intervento (pari a circa 3 miliardi) sotto forma di aggiustamento di bilancio.