Conti pubblici: effetto Bce fa risparmiare 2,4 mld su spesa per interessi, deficit al 5,6% nel I trimestre
Toccasana della Bce sui conti pubblici italiani. Nel primo trimestre dell’anno, in corrispondenza con l’annuncio e poi l’avvio effettivo a marzo del quantitative easing della banca centrale europea, la spesa per interessi dello Stato italiano è risultata in flessione di ben 2,4 miliardi di euro permettendo una contrazione del rapporto deficit/pil al 5,6% rispetto al 6% dell’analogo trimestre del 2014. Si tratta a livello tendenziale del valore più basso dal primo trimestre del 2007. Dai dati diffusi oggi dall’Istat emerge una flessione fiscale stabile al 38,7% con entrate in aumento dello 0,3%.
Spesa per interessi scesa del 14% in 12 mesi
L’inizio dell’anno ha quindi visto concretizzarsi gli effetti benefici della diminuzione dei rendimenti di Btp e Bot con minori esborsi per l’Italia. La spesa per interessi si è contratta di ben 2,37 miliardi di euro rispetto all’analogo periodo del 2014, passando da 16,969 a 14,599 mld, pari a un calo di 14 puhnti percentuali.
L’inizio dell’anno ha quindi visto concretizzarsi gli effetti benefici della diminuzione dei rendimenti di Btp e Bot con minori esborsi per l’Italia. La spesa per interessi si è contratta di ben 2,37 miliardi di euro rispetto all’analogo periodo del 2014, passando da 16,969 a 14,599 mld, pari a un calo di 14 puhnti percentuali.
Saldo primario negativo dell’1,8%
Nel primo trimestre 2015 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche, ossia il rapporto deficit/pil, è stato pari al 5,6% del prodotto interno lordo (Pil), in calo rispetto al 6% del corrispondente trimestre del 2014. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo per 7.192 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata di -1,8% sostanzialmente stabile rispetto a quella registrata nel primo trimestre del 2014 (-1,7%). Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -11.578 milioni di euro (era stato -12.402 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza sul Pil di -3,0%.
Nel primo trimestre 2015 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche, ossia il rapporto deficit/pil, è stato pari al 5,6% del prodotto interno lordo (Pil), in calo rispetto al 6% del corrispondente trimestre del 2014. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo per 7.192 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata di -1,8% sostanzialmente stabile rispetto a quella registrata nel primo trimestre del 2014 (-1,7%). Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -11.578 milioni di euro (era stato -12.402 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente), con un’incidenza sul Pil di -3,0%.
Pressione fiscale al 38,7%, entrate in aumento dello 0,3%
Stabile la pressione fiscale. Nel primo trimestre è stata pari al 38,7%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo trimestre 2015 le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dello 0,7%. L’incidenza sul Pil è stata pari al 48,5%, in riduzione rispetto al 49% del primo trimestre 2014. Le uscite correnti sono scese dello 0,3% e quelle in conto capitale del 7,4%. Le entrate totali nel primo trimestre del 2015 sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014, grazie all’incremento dello 0,2% delle entrate correnti.
Stabile la pressione fiscale. Nel primo trimestre è stata pari al 38,7%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo trimestre 2015 le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dello 0,7%. L’incidenza sul Pil è stata pari al 48,5%, in riduzione rispetto al 49% del primo trimestre 2014. Le uscite correnti sono scese dello 0,3% e quelle in conto capitale del 7,4%. Le entrate totali nel primo trimestre del 2015 sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014, grazie all’incremento dello 0,2% delle entrate correnti.