Consumi giù di 45 mld in un biennio. Quest’anno fisco sarà più pesante di 10 mld
Consumi in preoccupante contrazione in Italia nel biennio 2012-2013. Secondo quanto stimato da Confesercenti ammonta a 45 miliardi di euro (-35 mld nel 2012 e -10 mld nel 2013) il calo della spesa delle famiglie con una contrazione del 4% nel 2012 a cui farà seguito un -1,2% quest’anno. Lo studio intitolato “L’Impresa presenta il conto: tutti i numeri del prezzo della crisi” rimarca come si tratti di una contrazione pari a 2.000 euro in meno spesi da ogni famiglia nel biennio. L’impatto stimabile sul PIL, in termini di sottrazione di crescita, è pari a 0,7 punti percentuali. In particolare, il biennio vedrà un calo della spesa del 6% nelle bevande alcoliche e tabacchi, dell’8,9% in abbigliamento e calzature, del 4,3% nei pubblici esercizi, del 3,4% nelle strutture ricettive, e del 4,2% nei beni alimentari e bevande. In quest’ultimo settore la perdita sarà più sostenuta per le carni (-5,3%) che nella frutta e verdura (-2%).
Quest’anno nuove tasse per 10 mld, ma con IMU immutata conto sarebbe più salato
Il rapporto di Confesercenti sottolinea come negli anni 2011 e 2012 le manovre fiscali hanno determinato per famiglie e imprese maggiori imposte per 40 miliardi. Nel 2013 si verificherà un nuovo aumento: la nuova Tares, l’adeguamento delle addizionali Irpef, l’incremento delle tariffe dei servizi pubblici locali e l’aumento dell’aliquota ordinaria IVA dal 21 al 22%, porteranno famiglie ed imprese a pagare altri 10 miliardi aggiuntivi di imposte. Il conto salirebbe a 34 miliardi se l’IMU dovesse restare così com’è.
Con tagli a spesa pubblica possibili risparmi per 70 mld
“Abbiamo già mandato una lettera ai leaders delle forze politiche – ha rimarcato Marco Venturi, presidente di Confesercenti – in cui chiediamo una svolta urgente. Ormai non ci bastano più generiche promesse: servono fatti, servono risorse, che vanno trovate con coraggiose scelte di tagli della spesa pubblica, in quella parte che riguarda sprechi ed eccessi di rappresentanza. I tagli possono arrivare a liberare o attivare 70 miliardi di euro, da utilizzare per il rilancio del Paese”.
Nel 2012 ogni giorno circa 253 chiusure di imprese del commercio e del turismo
Nel 2012 hanno cessato la loro attività 64.126 imprese del Commercio al dettaglio (di cui 52.432 pari all’82% sono imprese individuali) e 27.691 imprese attive nell’Alloggio e Ristorazione. Nei due comparti, quindi, hanno chiuso circa 253 imprese al giorno: 178 nel commercio al dettaglio (di cui 30 nell’abbigliamento), 70 nella ristorazione, 5 nelle strutture ricettive. Nel 2013 Confesercenti stima che chiuderanno 450.000 imprese in totale, di cui 72.000 nel commercio al dettaglio. Il ritmo delle chiusure nei nostri settori, dunque, aumenterà, portandosi a 281 al giorno: 197 per il commercio al dettaglio (di cui 36 nell’abbigliamento), 78 nella ristorazione, 6 nella ricezione.