Notizie Notizie Italia La confusione europea e Wall Street alimentano la discesa di Piazza Affari

La confusione europea e Wall Street alimentano la discesa di Piazza Affari

20 Maggio 2010 15:53

Non smette di scendere la Borsa di Milano, nonostante la giornata fosse cominciata in maniera promettente. Il listino ha resistito fino a metà giornata per poi riprendere il trend negativo di ieri. “Le cadute di questi giorni confermano il nervosismo che domina al momento sulle piazze finanziarie”, ha commentato un trader a Finanza.com. Non ha aiutato l’andamento in rosso di Wall Street, appesantita dal dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, aumentate sopra le attese a 471 mila da 444 mila.


Sul fronte europeo a tenere banco sono ancora le dichiarazioni di Angela Merkel. La Cancelliera ha confermato l’intenzione di chiedere ai membri del G20, in programma a Toronto a giugno, di prendere in esame la creazione di un sistema di tassazione dei mercati finanziari. Ieri la Merkel aveva vietato lo short selling “naked” sui bond governativi dell’Eurozona, sui Cds senza relativo sottostante e sui dieci principali titoli finanziari quotati a Francoforte.


Tutte decisioni prese solamente dalla Germania senza un reale coinvolgimento dell’intera Eurozona. E questo ha alimentato il nervosismo degli investitori e la perdita di credibilità da parte di Bruxelles. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto l’1,69% a 19.282 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato dell’1,65% a 19.867 quota. Il listino principale era arrivato a cedere oltre il 3% sotto quota 19.000 punti.


Ancora negativo il comparto bancario. Unicredit ha perso il 2,55%  a 1,717 euro, Intesa SanPaolo l’1,40% a 2,117 euro, Banco Popolare il 2,99% a 4,22 euro, Popolare di Milano il 2% a 3,43 euro, Monte dei Paschi lo 0,79% a 0,878 euro, Ubi Banca l’1,25% a 7,51 euro. Segno positivo invece per Mediobanca (+1,34% a 6,05 euro) e per le assicurazioni: Unipol (+1,57% a 0,71 euro) e FonSai (+1,97% a 8,53 euro). In profondo rosso il settore delle costruzioni con Impregilo che ha lasciato sul parterre il 3,30% a 1,87 euro, Buzzi Unicem il 3,73% a 9,28 euro, Italcementi il 2,61% a 6,89 euro.


Il petrolio sotto i 68 dollari al barile ha mandato al tappeto Tenaris (-3,36% a 14,40 euro). Discorso a parte per Eni (-1,08% a 15,56 euro) che ha risentito del downgrade da parte di S&P.  L’agenzia ha tagliato ieri sera il rating a lungo termine del gruppo di San Donato Milanese da AA- a AA+. La scelta, ha spiegato S&P, riflette un debito superiore alle attese nel 2009 (24,8 miliardi di euro contro i 20,8 miliardi del 2008) e nel primo trimestre del 2010 (23,7 miliardi di euro).


Fiat non ha sfruttato l’upgrade di Royal Bank of Scotland e ha ceduto il 2,55% a 8,41 euro. Il nuovo business plan del Lingotto ha convinto gli analisti della banca britannica che hanno alzato la raccomandazione sul titolo della casa torinese da hold a buy con prezzo obiettivo indicato a 13 euro rispetto agli 8 euro precedenti. Il broker ritiene che il piano strategico aiuterà a creare nuovo valore per gli azionisti, rimarcando i recenti progressi evidenziati dall’alleata americana Chrysler.