Notizie Notizie Italia Confcommercio-Cer: in 20 anni tasse locali +248%, tasse centrali +72%

Confcommercio-Cer: in 20 anni tasse locali +248%, tasse centrali +72%

17 Febbraio 2016 14:34
Nonostante l’intervento sulla tassazione della prima casa, che ha interrotto l’aumento delle imposte locali, il bilancio degli ultimi vent’anni è drammatico per i contribuenti. Le tasse locali sono quasi quadruplicate rispetto a vent’anni fa. È il risultato di una ricerca condotta da Confcommercio-Cer.
Che siano locali o centrali le tasse negli ultimi venti anni hanno corso in una sola direzione.  Secondo la ricerca “Finanza pubblica e tasse locali” del Centro studi Confcommercio-Centro Europa ricerche (Cer), all’incremento delle prime non è corrisposta una riduzione delle seconde. Il dato più spaventoso riguarda la tassazione locale cresciuta, negli anni dal 1995 al 2015, del 248%, da 30 miliardi a 103 miliardi. Il federalismo fiscale è diventato un incubo per il contribuente che non ha ottenuto alcun beneficio a livello di tassazione centrale, aumentata negli ultimi venti anni del 72% (da 228 a 393 miliardi di euro. Nel complesso le tasse sono cresciute del 92%, ossia sono quasi raddoppiate. “Una corsa senza freni” la definisce il rapporto “interrotta solo dall’eliminazione della tassazione sulla prima casa”.  
Nonostante ciò “la pressione fiscale riconducibile alle Amministrazioni locali resta al massimo storico” e pesa per il 15% sul totale dell’imposizione diretta, anche in questo caso in crescita dal 9% del 1998. Proprio le imposte sugli immobili sono state uno dei tasti dolenti con un incremento del 143% nel quadriennio 2011-2015 (da 9,8 a 23,9 miliardi di euro). Nel 2016 su questo fronte si registrerà un’inversione di tendenza. Il rapporto “La legge di stabilità 2016 e le prospettive della tassazione locale in Italia” prevede un calo del 19%. Nello stesso arco temporale è cresciuta anche la tassa sui rifiuti (+50%). Il prelievo fiscale complessivo su tutto ciò che riguarda l’abitazione è salito dell’80% tra il 2011 e il 2015 arrivando a 27,8 miliardi di euro. 
Non è solo il peso della tassazione a suscitare stupore ma anche la sua distribuzione lungo la penisola. Secondo lo studio di Confcommercio-Cer un contribuente con imponibile Irap di 50.000 euro e Ipref di 50.000 euro subisce una pressione fiscale del 38% a Roma, del 37,2% a Napoli, del 33,5% a Trento e del 34,8% a  Cagliari. 
“Sarebbe scorretto negare che non si sia fatto nulla negli ultimi tempi – è il commento di Mariano Bella, responsabile del Centro studi Confcommercio – ma una vera e propria riduzione non c’è ancora”.