Notizie Notizie Italia Conafi Prestitò in Borsa per cavalcare l’esplosione dei finanziamenti personali

Conafi Prestitò in Borsa per cavalcare l’esplosione dei finanziamenti personali

2 Aprile 2007 12:02

Conafi Prestitò arriverà a Piazza Affari per sfruttare tutte le opportunità di un mercato potenziale di 35 milioni di utenti. Con il suo focus nel settore dei finanziamenti con rimborso mediante cessione del quinto dello stipendio o pensione e delegazioni di pagamento, Conafi, che si quoterà sull’Expandi il prossimo 12 aprile, andrà a rafforzare la schiera delle società quotate in Borsa Italiana operanti in un settore in decisa crescita. Basti pensare che, secondo i dati presentati quest’oggi dal management di Conafi nell’ambito del roadshow, se nel 2005 il mercato italiano del credito al consumo ha raggiunto un erogato pari a 47,5 miliardi, in crescita del 15% rispetto al 2004, nel periodo 2000-2005 il mercato della cessione del quinto dello stipendio ha fatto registrare in Italia un incremento del 264,4%. A tale proposito occorre tuttavia precisare che con la legge 80 del 2005 i finanziamenti con cessione del quinto sono stati estesi dagli statali ai dipendenti privati (anche a tempo determinato) e ai pensionati, che sono oggi tra i maggiori utilizzatori di questa forma di finanziamento.


“Conafi va in Borsa per rendersi il più possibile indipendente dal mercato dei capitali e per raggiungere l’obiettivo di concedere erogazioni direttamente – ha chiarito il presidente e a.d. Nunzio Chiolo – per lo sviluppo della rete interna e per crescere per linee esterne laddove ci si trovi in presenza di operatori che dispongano di clientela diretta. Abbiamo alcuni dossier italiani che stiamo verificando si tratta di alcune società del settore e di altre complementari, di grandezza media. Entro il 2007 creeremo se non un’acquisizione, un accordo di joint venture industriale”. Tra le prossime vie di sviluppo Chiolo ha indicato anche la cessione del quinto chiavi in mano per le banche retail, soluzione già adottata dalla Banca Popolare di Sondrio e da alcune banche di credito cooperativo. Per le altre attività che non siano cessione del quinto la società intende invece dedicarsi alla sola intermediazione, ad esempio nelle carte di credito, nei prestiti personali (20 milioni intermediati negli ultimi 4 mesi del 2006), nei mutui residenziali e nei prestiti vitalizi.


A sostegno delle prime indicazioni sull’offerta, che secondo la società starebbe “andando molto bene” e che ieri una nota d’agenzia ha già dato per interamente coperta, non c’è però solo il fattore crescita settoriale. L’attività di cessione del quinto è infatti prestata da Conafi con garanzie assicurative sia per il rischio vita (la morte del finanziato) che per quello impiegatizio (la perdita del posto di lavoro). “Il business della cessione del quinto – ha inoltre spiegato Chiolo – è regolato come il pignoramento degli alimenti e quindi è fortemente tutelato dal punto di vista del finanziatore”. “Conafi è il primo operatore indipendente integrato – ha proseguito Chiolo – e può contare su una posizione qualificata rispetto ai competitor, costretti ad approvvigionarsi da agenti terzi e che affidano la gestione delle quote ad altri”. Conafi gestisce internamente l’intero processo e dispone di una rete commerciale. Conafi può infatti contare su una rete esterna di 355 agenti e mediatori creditizi e su una rete interna gestita dalla controllata Italifin.


Positivo anche il profilo debitorio, con una posizione finanziaria netta positiva per 7 milioni di euro e una crescita finanziata unicamente con mezzi propri, così come gli investimenti pubblicitari, che nel triennio 2004-2006 sono ammontati a 6,6 milioni. Riguardo ai dividendi “l’intenzione dell’azienda è di essere in linea con i comparable – ha spiegato Chiolo – magari non da subito”. C’è infatti la convinzione che li investitori saranno più interessati alla storia di crescita della società più che al dividend yield.


L’offerta, costituita da azioni provenienti esclusivamente da aumento di capitale, consiste nel collocamento di un massimo di 16,5 milioni di azioni rivolto unicamente a investitori istituzionali italiani ed europei. L’intervallo di valorizzazione del prezzo di offerta è compreso tra un minimo di 4 euro per azione e un massimo di 5,3 euro. Su tale base il controvalore dell’offerta è stimato tra i 66 e gli 87,5 milioni, mentre la valutazione della società post quotazione oscillerebbe tra i 186 e i 246 milioni di euro. In caso di integrale adesione all’offerta, il mercato deterrà una partecipazione pari al 35,48% del capitale.  In caso di esercizio integrale dell’opzione di Greenshoe, corrispondente al 15% delle azioni oggetto di offerta, il numero complessivo delle azioni collocate rappresenterebbe il 40,81% del capitale sociale. E’ previsto un periodo di lock up di 180 giorni.