Compagnia dei Caraibi: la scommessa della quotazione, con valori sempre sostenibili
“Il percorso che abbiamo compiuto in questi ultimi 90 giorni per preparare l’azienda alla quotazione è stato un corso intensivo per comprendere meglio le logiche e le leve da poter sfruttare, differenti rispetto a quelle che ci hanno accompagnato fino a questo momento”. A dirlo è Edelberto Baracco, amministratore delegato di Compagnia dei Caraibi, nel corso del Live Streaming andato in onda su FinanzaOnlineTV il 21 luglio. Una tema, quello della quotazione, affrontato in vista dell’ormai imminente sbarco a Piazza Affari (mercato Aim Italia di Borsa Italiana), previsto per il prossimo 28 luglio.
Tre parole chiave per la quotazione
Attorno al tema Ipo e apertura al mercato sono tre in tutto le parole e questioni chiave su cui si sofferma il ceo dell’azienda piemontese attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra-premium da tutto il mondo. “La prima parola è acceleratore: la volontà di creare un modello che ci permetta di continuare a stupirci ed essere in grado di interpretare un mercato internazionale, con logiche internazionali – spiega Baracco -. Secondo punto, abbiamo la condizione di aprirci al mercato, quindi portare competenze e sinergie. Questa di fatto diventa una grande scommessa per Compagnia dei Caraibi. Il terzo punto è il palcoscenico internazionale che la quotazione può offrire perchè Compagnia dei Caraibi vuole fare portare avanti anche un percorso di riconoscimento del proprio ruolo all’interno dell’industria”.
Passando alle strategie, una delle principali è quella che Baracco definisce della “de-regionalizzazione”, guardare fuori dall’Italia. L’obiettivo è quello “di replicare il modello con due strategie differenti: una dedicata al mercato europeo, con l’intento di presidiarlo; l’altro è invece al di fuori dei confini del mercato europeo che passa invece attraverso un altro degli asset dei progetti che stiamo mettendo in campo e che è quello legato al portafoglio dei prodotti propri. Nello specifico, noi interpretiamo una categoria che è quella della liquoristica italiana premium dove vogliamo fare una attività che non è puramente di distribuzione ma di costruzione dell’identità internazionale. Andando a sostenere quello che per noi è un grande trend e opportunità per l’Italia che è quello dell’aperitivo. Un percorso dove non siamo soli, ma accompagnati da altre aziende. Con una logica non competitiva ma creando una complementarietà”.
Come nasce e cosa è oggi Compagnia dei Caraibi: comunicare i valori, la storia e l’identità dei prodotti
I primi passi Compagnia dei Caraibi li compie nel 2008, quando Dario Baracco decide di conciliare la voglia di viaggiare con un’opportunità di business. All’inizio era una piccola azienda che raccoglieva prodotti di nicchia, dal 2013 cambia il passo. Da allora è, infatti, iniziato un percorso differente per Compagnia dei Caraibi che ha iniziato a identificarsi non solo come una azienda che intercetta e importa prodotti ma si è sviluppata con Edelberto Baracco, attuale ceo, la visione di una squadra che potesse portare valore aggiunto e riuscisse a comunicare i valori, la storia e l’identità di questi prodotti. “Quando parliamo dei brand parliamo di attori, proprio perchè hanno una vita propria e una storia che va raccontata. La nostra capacità è quella di interpretare e dare il palcoscenico giusto, fornendo anche il giusto ruolo nel mercato”, spiega il ceo di Compagnia dei Caraibi che ricorda come di pari passo l’azienda sia cresciuta, con i ricavi che sono passati da quota 2 milioni di euro nel 2013 ai quasi 25 milioni del 2020. “Siamo un’azienda dinamica e lo abbiamo dimostrato anche nel corso della pandemia, adattandoci alle esigenze di mercato, sempre però portando avanti con valori sostenibili”, aggiunge il ceo.
Questione di sostenibilità ed etica
Una crescita che ha visto l’impegno etico e l’attenzione al bilancio sociale svilupparsi parallelamente al business, tanto da poter configurare per il futuro uno status di azienda double-purpose. Compagnia dei Caraibi, infatti, ha recentemente completato il processo di trasformazione in Società Benefit e si appresta a rientrare, entro fine anno, in tutti i parametri necessari per ottenere la certificazione B Corp, di cui a oggi in Italia si possono fregiare solo circa 120 aziende. “Il nostro percorso di responsabilità, che abbiamo raccolto sotto l’etichetta di ‘etica dello spirito’, è un tema cui siamo molto sensibili – racconta Fabio Torretta, general manager & marketing director nel corso della diretta -. Recentemente, proprio nell’ottica di riuscire a garantire che su queste tematiche ci sia un presidio costante, abbiamo scelto di trasformare la società in società benefit. Una delle poche aziende che arriva in Borsa e sia una socie