Commissione europea: riviste al rialzo stime Pil eurozona, “ripresa graduale” per l’Italia
E’ uno scenario positivo per l’Europa, ma anche per l’Italia quello che emerge dalla previsioni economiche di primavera presentate oggi dalla Commissione europea, secondo la quale le economie europee beneficiano di un mix positivo di fattori. Tra questi i prezzi del petrolio che rimangono relativamente bassi, la crescita mondiale che è costante, l’euro che continua a deprezzarsi e nell’Unione europea le politiche economiche sono favorevoli. Da Bruxelles ricordano inoltre che il quantitative easing, il programma di acquisti di titoli lanciato a fine gennaio dalla Bce, “sta avendo una notevole incidenza sui mercati finanziari, contribuendo all’abbassamento dei tassi d’interesse e ad aspettative di miglioramento delle condizioni di credito”.
Una graduale ripresa per l’Italia
Per l’Italia Bruxelles parla di “una graduale ripresa“. Secondo le stime snocciolate oggi dalla Commissione europea, il Belpaese tornerà a crescere nel 2015 e la ripresa si rafforzerà nel corso del 2016. Nel dettaglio, il l’economia tricolore crescerà dello 0,6% quest’anno e dell’1,4% l’anno prossimo rispetto all’1,3% stimato in precedenza. Il tasso di disoccupazione, pur rimanendo elevato, è, invece, atteso al 12,4% sia nel 2015 sia nel 2014, in miglioramento rispetto al 12,7% del 2014.
“Per l’Italia la sfida principale si disputa sul piano dell’elevato debito pubblico”. Lo ha dichiarato Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane. Stando all’outlook di primavera della Commissione, il rapporto debito pubblico/Pil dovrebbe attestarsi al 133,1% quest’anno e passare al 130,6% nel 2016. Confermata la previsione deficit/pil italiano al 2,6% nel 2015 e al 2% nel 2016.
Riviste al rialzo stime Pil eurozona
Allargando lo sguardo all’intera Europa, l’istituto guidato da Jean-Claude Juncker stima per l’anno in corso un aumento del Pil pari all’1,8% nell’Unione europea e all’1,5% nella zona euro, che supera rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti percentuali le proiezioni di tre mesi fa. Per il 2016 la Commissione si attende, invece, una crescita del 2,1% nell’Ue e dell’1,9% nella zona euro.
Quanto all’inflazione, da Bruxelles anticipano una ripresa nella seconda parte dell’anno. Nella prima metà del 2015 i prezzi al consumo dovrebbero rimanere prossima allo zero, soprattutto a causa della diminuzione dei prezzi dell’energia. L’inflazione, tuttavia, dovrebbe salire nella seconda metà dell’anno e registrare un aumento ancora più pronunciato nel 2016 a mano a mano che la domanda interna cresce, che il divario tra prodotto effettivo e potenziale si riduce, che gli effetti della diminuzione dei prezzi delle materie prime si attenuano e che il deprezzamento dell’euro fa aumentare i prezzi all’importazione. L’inflazione annua nell’Ue e nella zona euro dovrebbe passare dallo 0,1% quest’anno all’1,5% nel 2016.
Soffermandosi sui rischi, da Bruxelles avvertono che “la crescita del Pil potrebbe, tuttavia, rivelarsi deludente in caso di acuirsi delle tensioni geopolitiche o di stress del mercato finanziario dovuto, ad esempio, alla normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti”.