Notizie Notizie Italia Colpaccio Banco Bpm in Mps: sinfonia Italia su Siena, gioia Meloni e due grandi sconfitti. Boom dei titoli in borsa

Colpaccio Banco Bpm in Mps: sinfonia Italia su Siena, gioia Meloni e due grandi sconfitti. Boom dei titoli in borsa

14 Novembre 2024 09:21

Banco Bpm e Anima a tenaglia su Mps. Il collocamento del 15% del capitale di Siena da parte del Tesoro ha visto trionfare l’istituto di piazza Meda che si porta virtualmente al 9% del Monte (ipotizzando il successo dell’Opa su Anima). Attori protagonisti del blitz di ieri sera su Rocca Salimbeni anche Caltagirone, che a sua volta è socio sia di Banco che di Anima, e la Delfin dei Del Vecchio che si sono portati a casa il 3,5% a testa della banca senese.

In Piazza Affari è subito boom di acquisti su Mps, che sale del 9%, seguita da Banco Bpm a +4,2%. Tra le banche acquisti corposi anche su Pop Sondrio (+2,4%) e Bper (+1,5%).

Blitz del Banco Bpm in tandem con Anima

A neanche una settimana dal lancio dell’Opa su Anima, l’istituto di piazza Meda ha spostato il radar su Siena accaparrandosi il 5% del Monte dei Paschi nell’ambito del collocamento accelerato fatto dal Tesoro. Contestualmente a muovere sul Monte è stata anche la stessa Anima che si è presa il 3% del capitale (che si aggiunge all’1% di Mps che già deteneva). Pertanto, Anima, sotto l’orbita del Banco (che è azionista di riferimento di Anima e ha lanciato un’Opa su di essa finalizzata al delisting) in un sol colpo è andato il 9% di Rocca Salimbeni. Attivo nell’ambito del collocamento della quota di Mps anche Francesco Gaetano Caltagirone che si sarebbe preso il 3,5% di Mps (Caltagirone è anche socio al 3,46% di Anima e di Banco con il 2% circa). Una quota analoga del 3,5% va infine alla Delfin della famiglia Del Vecchio. 

Un’operazione che fa trapelare l’intenzione di Banco Bpm di creare le premesse per un futuro avvicinamento ulteriore con Mps e creare le basi per il terzo polo bancario italiano. E di sicuro l’avanzata di soci italiani nel capitale fa contento il governo che allontana lo spauracchio di un assalto estero sul Monte.

Tesoro cede il 15% del Monte per 1,1 miliardi

Il Tesoro in un sol colpo riesce nel doppio intento di vendere una quota consistente di Mps, incassando 1,1 miliardi di euro per il 15%, e veder entrare nel capitale due player industriali italiani. La quota detenuta dal Tesoro è scesa dal 26,7% all’11,7%.

Ha subito espresso soddisfazione il ministro Giorgetti: “Abbiamo portato a termine un’azione molto importante come avevamo annunciato nelle sedi istituzionali prevedendo la realizzazione di un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato”.

Complessivamente nelle tre tranche di cessione di quote Mps il Tesoro ha incassato oltre 2,6 miliardi.

Ieri sera il Tesoro ha avviato la vendita attraverso procedura accelerata (accelerated bookbuilding offering) del 7% del capitale di Mps. In corso d’opera, a fronte di una richiesta doppia rispetto all’offerta iniziale, la size messa in vendita da via XX Settembre è lievitata al 15%. Il Mef ha così ceduto complessivamente 188.975.176 milioni di azioni ordinarie dell’istituto senese. Azioni vendute a 5,79 euro. a premio del 5% sul prezzo di chiusura di ieri, per un incasso totale di 1,1 miliardi.

La strategia di Banco Bpm

Banco Bpm ha rimarcato che l’acquisizione della partecipazione in Mps “si inserisce nel contesto più ampio dell’Opa sulla totalità delle azioni di Anima Holding annunciata lo scorso 6 novembre ed è coerente con la strategia del gruppo di rafforzamento delle proprie fabbriche prodotto”. Mps è infatti il primo distributore di prodotti del gruppo Anima, dopo Banco Bpm, e rappresenta un
partner strategico per la crescita futura di Anima e delle sue controllate. “L’operazione – prosegue l’istituto guidato da Giuseppe Castagna – dimostra inoltre l’apprezzamento di Banco BPM per i risultati e i progressi realizzati negli ultimi anni dall’attuale management e dal cda di Mps”.

Castagna non intende andare oltre il 10%

Banco Bpm ha specificato che non intende presentare alle autorità competenti le istanze autorizzative per poter eventualmente superare la soglia del 10%; il Gruppo rimane focalizzato sugli obiettivi del piano 2023-2026, confermando la propria strategia stand alone. L’operazione ha un impatto sul CET1 ratio di Banco BPM al 30 settembre 2024 pari a -9 bps e non influirà sulla politica di distribuzione esistente. Sulla base delle ultime stime di consensus di Mps, l’investimento genererà un rendimento annuo del 14% circa sotto forma di dividendi, con un impatto positivo sull’utile per azione pari a circa il 2,5%.

Cimbri e i francesi a bocca asciutta

A rimanere con nulla in mano è Unipol. La compagnia bolognese guidata da Carlo Cimbri non aveva nascosto l’ambizione di diventare partner di Siena sulle polizze, anche se si era mostrata restia a un impegno importante nel capitale. Di certo prima l’operazione Anima e adesso quella Mps hanno spiazzato Cimbri che si è visto scavalcato dal Banco come regista in ottica terzo polo bancario.
Altro scontento è Crédit Agricole, primo socio scomodo di Banco Bpm con poco più del 9% e che vede le sue possibili ambizioni su piazza Meda scavalcate dall’evolvere della situazione.