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Cogeme Set guarda verso l’India

28 Settembre 2007 13:39

Cogeme Set procede sulla strada della crescita. E’ quanto emerge dai dati semestrali presi in esame ieri in serata dal consiglio di amministrazione, risultati che hanno messo in evidenza un utile netto pari a 1,9 milioni di euro, in crescita del 20,9% sui primi sei mesi del 2006. I ricavi consolidati si sono attestati a 15,4 milioni di euro, con un miglioramento del 26,7% rispetto ai 12,1 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Come si apprende da una nota diramata dalla società produttrice di componenti metallici per la fabbricazione di alcune delle parti di automobili e veicoli commerciali, “la crescita, completamente organica, è da attribuirsi al consolidamento della presenza su tutti i maggiori mercati nazionali e internazionali in cui il gruppo opera, in seguito all’acquisizione di nuove commesse e al proseguimento di commesse acquisite nei precedenti esercizi”.

 

E l’obiettivo di crescita organica, che del resto era già stato delineato in sede di quotazione, nel dicembre scorso, è stato ribadito dal presidente di Cogeme Set, Carlo Bozzini, nel corso di una intervista a Finanza.com. “La crescita interna – afferma Bozzini – intesa in senso organico e quindi anche di tutte le nostre filiali estere resta il nostro focus, mentre per il momento non pensiamo ad acquisizioni”. Il presidente della società di Frosinone lascia intendere che in questo momento c’è qualcosa che bolle in pentola in territorio asiatico e in particolare in India, dove il gruppo è intenzionato a sfruttare le possibilità offerte dall’ulteriore espansione del settore “automotive”. Si può quindi supporre che presto possa essere anunciata una nuova operazione con una controparte indiana.

 

Spostando l’attenzione dalla localizzazione geografica dei mercati ai prodotti, Cogeme Set, come dichiara il suo presidente, si sta sempre più specializzando in “prodotti di nicchia e di altissima gamma, ad elevata marginalità”. Per farlo un aiuto fondamentale arriva dalla divisione Ricerca e sviluppo, nella quale soltanto nel primo semestre sono stati investiti circa 800 mila euro, contro i circa 300 mila dell’analogo periodo del 2006. E i risultati degli sforzi compiuti dalla società in campo tecnologico si vedono a livello di bilancio: nei primi sei mesi dell’anno in corso, oltre all’utile e ai ricavi, sono stati superiori al relativo periodo dell’anno scorso anche il risultato operativo lordo (Ebitda), che ha raggiunto i 5,1 milioni di euro, con un +31,2%; il risultato operativo (Ebit), che si è portato a 3,3 milioni, con un progresso del 18,4%; il risultato di esercizio ante imposte, pari a 2,7 milioni, in ascesa del 31,4%. Bene anche dal punto di vista dell’indebitamento finanziario netto, che al 30 giugno 2007, stazionando a 3,7 milioni, risultava diminuito rispetto ai 4 milioni del 31 marzo “grazie al positivo andamento del cash flow operativo, parzialmente compensato dall’ attività di investimento”.

 

“Si tratta di risultati semestrali – commenta Bozzini – persino superiori alle nostre aspettative, che ci consentono di ribadire assolutamente i target previsti per la fine dell’anno dal nostro piano di sviluppo triennale riferito al periodo 2007-2009”. Entro il 2009 inoltre, sempre secondo quanto dichiarato dal presidente del gruppo attivo nel mercato della componentistica automotive di altissima precisione, dovrebbe completarsi la prima fase di espansione, al termine della quale in sede di Ipo era stato affermato che si sarebbe potuto procedere alla distribuzione di un dividendo agli azionisti. In ogni caso, “gli azionisti – fa sapere Bozzini – ora come ora non si aspettano tanto il dividendo quanto il rispetto del piano di sviluppo, cosa che stiamo senz’altro facendo”. Rimandata al futuro anche la decisione circa la possibilità di spostarsi, rispondendo a tutti i requisiti necessari, sul segmento Star di Borsa italiana dall’Expandi: “Per principio non escludo mai niente – dice il presidente di Cogeme Set – e tra l’altro aumenterebbe la nostra liquidità, ma fino a oggi siamo stati per lo più concentrati sull’attività industriale e per questo non ci abbiamo pensato più di tanto”.