La ricetta del ministro Cingolani per abbattere le emissioni. Ecco le utility di Piazza Affari più sensibili all’economia circolare
L’emergenza climatica è al centro dell’agenda di governo come ha confermato il ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani nel corso di un’intervista a Repubblica. Un’intervista a 360 gradi in cui il titolare del nuovo dicastero voluto da Mario Draghi fa il punto su varie tematiche.
La ricetta Cingolani per ridurre la C02
In primo luogo l’economia circolare, uno degli strumenti essenziali per la riduzione delle emissioni CO2 attraverso il recupero materiali (plastica, vetro, alluminio o carta) ed il riciclo (La circolarità è un tassello fondamentale del PNRR). “Certamente l’arma primaria resta ridurre l’uso di combustibili fossili” afferma il ministro, “ma spesso non si considera che se avessimo un’economia davvero circolare emetteremmo molta meno CO2. Se non dobbiamo produrre nuova plastica, nuovo vetro, o allumino o carta, perché recuperiamo, ricicliamo e riusiamo ciò che abbiamo già, risparmiamo una quantità enorme di energia. E quindi emettiamo molti meno gas serra. Non a caso la circolarità è un tassello fondamentale del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Cingolani ricorda inoltre che a pochi giorni, il 30 settembre per l’esattezza, verranno presentati i criteri di selezione dei progetti relativi alla raccolta differenziata e del riciclo rifiuti.
Il primo bando sarà da 1,6 miliardi di cui il 60% al sud per la realizzazione di 50 impianti. L’obiettivo è il 65% di riciclo e il max di 10% di utilizzo discariche. Nel caso gli strumenti previsti non fossero sufficienti al raggiungimento dei target, il governo considererà anche nuovi termovalorizzatori. Sulla transizione energetica, continua il ministro, l’obiettivo rimangono i 70 GW di elettricità prodotta da fotovoltaico ed eolico (8gw di crescita annua). Nei prossimi 2 mesi inoltre verranno esaminati gli interventi `strutturali` per la riduzione delle bollette. Nel breve termine gli interventi sulla fiscalità e sugli oneri di sistema faranno da tampone agli aumenti.
Secondo Equita, si tratta di indicazioni positive per le local utilities (A2a, Hera, Iren e Acea) sul tema dello sviluppo economia circolare e water services e per le rinnovabili (Enel, Erg, Alerion, Falck) sulle opzioni di crescita della capacità installata nei prossimi anni.