Cina, secondo FMI crescita Pil sotto il 6% entro il 2020
Nuvole scure si addensano sulla Cina. E non parliamo dell’inquinamento che è diventato una parte integrante del panorama di quasi tutte le principali metropoli cinesi.
Dopo i dati negativi diffusi in nottata vedi articolo “Rallenta l’economia cinese: ma i mercati non se ne accorgono“, nel pomeriggio è arrivato il FMI che si attende che il trend di rallentamento della crescita del Pil cinese prosegua ulteriormente per i prossimi 5 anni scendendo sotto la soglia del +6% entro il 2020.
Sono queste le previsioni rilasciate oggi dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) che prevede che il Pil cinese cresca del 6,6% nel 2016, dato superiore alle previsioni governative, ma che rallenti fino al 2021. Dal 2018 e 2019 il Pil crescerà non più del 6% all’anno, prevede l’Istituto. Entro il 2021 la crescita dovrebbe attestarsi al 5,8%.
FMI che non lesina critiche alle autorità cinesi sottolineando come “fissarsi per la crescita annua un obiettivo, al posto di formulare una stima, ha come conseguenza un’eccessiva concentrazione sull’orizzonte di breve termine e invita a utilizzare misure qualitativamente discutibili” precisa il rapporto dell’Istituto.
Uno dei temi fondamentali rimane la dinamica dei prezzi: secondo il Fondo Monetario l’inflazione cinese dovrebbe confermarsi nella fascia 2-2,5% nel 2016 e nel 2017. Tasso che però dovrebbe accelerare e portarsi al 3% nel medio termine grazie alla ripresa del prezzo delle materie prime e della dinamica dei salari.