Notizie Notizie Italia Ci sarà una seconda ENI (più green) a Piazza Affari, analisti plaudono all’IPO di R&R e vedono la fuoriuscita di molto valore nascosto

Ci sarà una seconda ENI (più green) a Piazza Affari, analisti plaudono all’IPO di R&R e vedono la fuoriuscita di molto valore nascosto

10 Ottobre 2021 11:18

Ennesima settimana positiva quella che hanno appena archiviato le big oil italiane, sostenute dal nuovo allungo rialzista del petrolio che ha toccato i nuovi top pluriennali.

Eni si è portata sui massimi da febbraio 2020 avvicinando la soglia dei 12 euro e con un rotondo +40% YTD.  Nell’ultimo mese il titolo del Cane a Sei zampe ha messo a segno una crescita del 12 per cento e in media il consensus raccolto da Bloomberg vede spazio per un ulteriore allungo. Il prezzo obiettivo medio indicato è infatti di 12,48 euro con potenziale upside del 5% circa. Sempre il consensus degli analisti su Bloomberg indica su Eni il 51,6% di giudizi Buy e il 38,7% Hold, mentre il 9,7% è posizionato sul Sell.

Eni giovedì 7 ottobre ha annunciato l’avvio dell’iter per l’Ipo del business che integra le attività retail gas&power e quelle relative alle rinnovabili (Eni R&R). Un’operazione in cui il gruppo guidato da Claudio Descalzi manterrà la partecipazione di maggioranza nella nuova società quotata e punta a completare l’operazione nel corso del 2022, in base alle condizioni di mercato. I dettagli sull’iniziativa, incluso il nome della nuova società, verranno illustrati dal Cane a sei zampe nel corso del capital markets day in calendario il 22 novembre prossimo. “Puntiamo a diventare leader nella produzione e commercializzazione di prodotti completamente decarbonizzati e questa Ipo è un passo importante verso l’obiettivo”, ha commentato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

Tre motivi per cui la quotazione potrà creare valore

Equita SIM, che ha giudizio di acquisto (rating buy) e target price di 13 euro su Eni, apprezza che l`Ipo sia stata considerata come la migliore soluzione per valorizzare il business e ritiene inoltre che possa creare valore per tre ragioni: permettendo l’accelerazione del processo di transizione energetica e i relativi investimenti tramite la riduzione del debito; quotando una società che avrà multipli significativamente superiori a quelli di Eni; e rendendo indipendente dal punto di vista operativo e finanziario la nuova società che potrà attrarre investitori (debito e equity) preclusi alle società esposte al oil&gas.

Quanto vale l’IPO di R&R?

Gli esperti di Intesa Sanpaolo ritiene che una valutazione tra 9 e 11 miliardi (stimata da MF) sia conservativa  poiché i competitor attualmente scambiano a circa 10-15 volte l’ev/ebitda (fonte: Factset), a seconda delle aspettative del mercato sulla crescita degli utili. L’operazione può sicuramente sbloccare valore nascosto, catturando i multipli ebitda/enterprise value migliori che il mercato assegna alle aziende rinnovabili e retail.