Notizie Notizie Mondo Christine Lagarde (Fmi): due anni in più ad Atene per risanare il debito

Christine Lagarde (Fmi): due anni in più ad Atene per risanare il debito

11 Ottobre 2012 08:11
Un periodo supplementare di due anni è necessario (alla Grecia) per far fronte al programma di riassestamento dei conti pubblici”. Arriva da Tokyo il sostegno del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde alla richiesta di Atene di ottenere più tempo per l’assestamento dei conti pubblici. Intervenuta in conferenza stampa nel corso dei lavori annuali di FMI e Banca Mondiale che si tiene nella capitale giapponese, Lagarde per la prima volta ha fatto sentire la propria voce su questo tema in maniera esplicita, dopo aver più volte fatto intendere che l’FMI propenderebbe più per una dilazione e per una riduzione del debito in favore di Atene, che per un aumento nell’entità degli aiuti.
Secondo il numero uno dell’istituto di Washington, non si risparmieranno “né tempo né sforzi per fare davvero tutto ciò che possiamo per aiutare la Grecia”, con lo scopo di “assicurarci che possa rimettersi in piedi e tornare un giorno sui mercati finanziari senza bisogno di continua assistenza”. Una riduzione del debito, ha affermato il capo dell’FMI, sarebbe auspicabile prima che il salvataggio da 130 miliardi di euro possa procedere.
L’appoggio del Fmi potrebbe essere decisivo per Atene come lo è stato per il Portogallo, per il quale anche Lagarde caldeggiava una dilazione nei tempi di riassestamento dei conti pubblici. Lisbona infatti si è vista aumentare fino al 2014 dall’Eurogruppo il tempo per riportare il rapporto deficit/Pil al di sotto del 3%, permettendo così un allentamento delle condizioni da rispettare per il biennio 2012/2013.
Certo, la condizione della Grecia è molto differente da quella del Portogallo, che ha invece incassato l’approvazione di tutti i leader dell’Ue per lo stato di avanzamento delle riforme approntate dal governo. L’esecutivo greco, negli scorsi giorni, ha invece previsto che il debito di Stato salirà al 179,3% del Pil nel 2013, ben lontano dal target del 120% da raggiungere entro il 2020 secondo i parametri imposti dalla troika.
Dal vertice di Tokyo – disertato dai rappresentanti di Pechino a causa, probabilmente del conflitto sino-giapponese intorno alle isole Senkaku – l’appello di Christine Lagarde si è rivolto in generale a tutto il globo. Rispetto ad aprile – ha detto – “la ripresa economica è più lenta, una situazione che colpisce non solo le economie avanzate ma anche quelle emergenti”. Secondo il numero uno del Fondo, è necessario tenere anche queste ultime sotto stretta sorveglianza.
Per quanto riguarda Usa ed Eurolandia il Fmi si attende una maggiore cooperazione, con l’obbiettivo di risolvere il fiscal cliff, di rendere sicuri i mercati finanziari e di combattere gli attuali – “inaccettabili” – tassi di disoccupazione giovanile.