Chiusura Piazza Affari: +0,43% il Ftse Mib, steccano Unicredit e Telecom
Chiusura nei pressi dei massimi di giornata per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha archiviato la giornata con un +0,43% a quota 18.969 punti. Dopo un avvio di giornata difficile, complici i rinnovati timori di una seconda ondata di contagi, questa volta in Cina, il mercato ha ritrovato vigore con Wall Street che ha ricucito i cali dopo un avvio in netto calo. “È la paura del virus, non il virus stesso a causare danni economici – rimarca Paul Donovan, Global Chief Economist di UBS Wealth Management – . Se abbiamo lockdown localizzati, ma la paura nell’economia più ampia è contenuta, l’impatto economico è ridotto al minimo. Ora dobbiamo monitorare l’attività economica in risposta ai casi di virus, non solo il numero di casi di virus”.
Dal fronte macro buone indicazioni dall’indice Empire State, barometro dell’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York redatto dalla Federal Reserve NY, che ha giugno si è poortato a ridosso della parità (-0,20 pti rispetto ai -27,5 del consensus).
Unicredit unica in calo tra le banche
Contrastate oggi le banche. Spicca il calo di Unicredit (-0,59% a 7,895 euro) che archivia la quinta seduta consecutiva in rosso e in questa sequenza negativa ha lasciato sul terreno circa il 15%. Il titolo dell’istituto di piazza Gae Aulenti tra il 22 maggio e l’8 giugno aveva invece messo a segno una striscia di ben 12 rialzi consecutivi.
In recupero invece Bper (+0,92% a 2,3 euro) che era partita in forte calo fino a -4% dopo l’annuncio dell’aggiornamento dell’accordo nell’ambito dell’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI che vede l’istituto emiliano rilevare 532 filiali a fronte delle 400-500 originariamente indicate. E’ stata concordata una revisione del meccanismo di calcolo per la determinazione del corrispettivo per il ramo che è ora fissato in misura pari al minore importo tra: 0,55 volte il valore del Common Equity Tier 1 del ramo e 78% del multiplo implicito riconosciuto da Intesa Sanpaolo per il Common Equity Tier 1 di Ubi (in precedenza era dell’80%).
L’agenzia Radiocor, riportando fonti vicine al dossier, parla di un aumento di capitale che si aggirerà intorno ai 600-700 milioni di euro considerando il nuovo perimetro di acquisto sportelli, mentre l’a.d. di Bper, Alessandro Vandelli, lo scorso mese aveva parlato di circa 500 milioni di euro sula base del precedente accordo. Ad aprile l’assemblea dei soci di Bper Banca ha dato il via libera all’aumento di capitale fino a 1 miliardo per l’operazione su Ubi Banca.
Bene Amplifon, annaspa Telecom
Tra i segni più oggi spicca Banca Generali (+2,05% a 25,88 euro) che riavvicina i massimi a oltre tre mesi toccati settimana scorsa. Il mercato sta rivalutando i dati di raccolta di maggio, arrivati giovedì nel bel mezzo del sell-off generalizzato sui mercati. Banca Generali ha evidenziato una raccolta netta positiva pari a 405 milioni di euro, stabile rispetto al mese precedente e portando il totale da inizio anno a oltre 2,3 miliardi. Oggi Ubs, che ha rating “neutral” e prezzo obiettivo di 26,60 euro su Banca Generali, ha rivisto al rialzo del 13% le stime sull’utile per azione 2020 e del 5% quelle medie per il 2021-2022.
Balzo in avanti del 2,86% per Amplifon. Il CEO di Amplifon, Enrico Vita, in un’intervista a Repubblica ha rimarcato che la riapertura della rete è quasi completa e la velocità della ripresa a maggio è stata incoraggiante. “Il messaggio di Vita – affermano gli analisti di Equita – ci sembra quindi di grande supporto per le nostre stime, visto anche che il recupero di EBITDA potrebbe essere superiore a quello dei ricavi, date le iniziative sui costi attuate nel 2020 e le sinergie attese da Gaes (20-25 mn al 2021)”.
A Piazza Affari ha sofferto anche il titolo Campari (-1,88% a 7,32 euro). Su Campari il giudizio di Credit Suisse rimane ‘Underperform’ con target price a 6,20 euro. “Nella nostra copertura, Campari ha la visibilità più bassa al ritmo della ripresa vista la massima esposizione agli scambi commerciali”, rimarca Credit Suisse nel report sul settore beverage dove indica una preferenza verso il sottosegmento Beer rispetto a quello Spirits nell’attuale contesto economico.
Male anche Telecom Italia che ha ceduto l’1,95% a 0,3465 euro non giovandosi dell’annuncio dell’innovativo servizio che permette di effettuare chiamate da mobile con comando vocale dai dispositivi per la smart home di Google verso qualsiasi numero di rete fissa o mobile con il nuovo servizio “Tim Voce Smart con Google”. Una novità assoluta per una telco in Europa.
Infine, seduta in crescendo anche per Atlantia che è salita dell’1,56%. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore i ceo di Atlantia e Autostrade per l’Italia sarebbero entrambi ottimisti sulla possibilità di raggiungere un accordo con il governo, in merito alla revisione della concessione autostradale ad Aspi. L’AD di Atlantia Bertazzo, in particolare, avrebbe detto di prevedere una conclusione del dossier entro le prossime due settimane.