Cdp si appresta a chiudere il 2012 con utili in netta crescita
Cassa Depositi e Prestiti chiuderà il 2012 con un utile netto in netta crescita rispetto agli 1,6 miliardi dell’anno scorso e l’attivo supererà i 300 miliardi. A renderlo noto la stessa società in una nota diramata ieri sera, aggiungendo che lo stock di risparmio postale si attesterà a circa 228 miliardi di euro.
Cdp ha poi sottolineato di aver notevolmente aumentato le sue attività sia sul fronte dei finanziamenti (che ormai hanno superato in bilancio i 100 miliardi di euro) sia sul fronte dell’equity, dove importanti acquisizioni hanno caratterizzato l’anno: da quelle “industriali” di Sace, Simest e Fintecna, a quella strategica di Snam Rete Gas, alle operazioni fatte attraverso il Fondo strategico italiano, oltre che dagli altri Fondi in cui Cassa partecipa assieme ad altri investitori.
Nel dettaglio, sono oltre 20 miliardi le nuove risorse che Cdp a fine 2012 avrà iniettato nell’economia: più dell’1% del Pil e sensibilmente oltre i 16,5 miliardi del 2011. Gli obiettivi del piano triennale 2011 – 2013 da 43 miliardi di euro sono quindi pressoché raggiunti con un anno di anticipo, ha spiegato la società. Le risorse sono andate a sostenere i tre principali filoni di attività di Cdp: finanziamento degli investimenti degli Enti pubblici, sostegno allo sviluppo infrastrutturale, supporto all’economia e al sistema produttivo nazionale.
Particolarmente attivo è stato il fronte acquisizioni, con il perfezionamento in autunno delle operazioni relative al 30% di Snam, 100% di Sace e di Fintecna, 76% di Simest. Cdp ha acquisito quote di società anche attraverso il Fondo Strategico Italiano, che investe in imprese di “rilevante interesse nazionale”, con l’obiettivo di farle crescere dimensionalmente, migliorarne l’efficienza e rafforzare la propria posizione competitiva sui mercati nazionali e internazionali. In poco più di 11 mesi di operatività il fondo ha deliberato operazioni per oltre 1 miliardo: Kedrion (operazione completata, per 150 milioni di euro), Metroweb (fino a 500 milioni di euro, in via di completamento), Hera (100 milioni, deliberata) e Avio (deliberata).
Attraverso Fsi, Cdp è stata affiancata da nuovi partner istituzionali. La Qatar Holding ha sottoscritto con Fsi una joint venture da 2 miliardi di euro per il sostegno al Made in Italy. È stata poi la volta della Banca d’Italia che ha fatto il suo ingresso nel capitale di Fsi, attraverso il conferimento della partecipazione in Generali – pari al 4,5% della società – da cedere entro il 2015. L’operazione si concretizzerà attraverso un aumento di capitale in due tranches, una per via Nazionale (che entrerà nel Fondo con il 20% del capitale), una per il gruppo Cdp che parteciperà con 2,2 miliardi. In tal modo, il capitale deliberato di Fsi salirà complessivamente a 5 miliardi. Il target è 7 miliardi.