Notizie Notizie Italia Caso Bio-on, parla Grego (Quintessential): su produzione numeri assurdi, ma vero problema è la contabilità

Caso Bio-on, parla Grego (Quintessential): su produzione numeri assurdi, ma vero problema è la contabilità

31 Luglio 2019 16:36

Esattamente una settimana fa, in un report intitolato ‘Una nuova Parmalat a Bologna?’, il fondo speculativo Quintessential ha lanciato pesanti accuse a Bio-on, parlando di una grande bolla, basata su tecnologia improbabile, con fatturato e crediti essenzialmente “simulati” grazie ad un network di scatole vuote. Attacco che ha provocato il crollo in Borsa di Bio-on, quotata sull’AIM Italia, che prima dello scoppio del caso capitalizzava oltre 1 miliardo di euro. Le quotazioni al momento risultano più che dimezzate rispetto ai livelli del 23 luglio. Oggi il titolo è arrivato a cedere oltre il 21% a 21,5  euro.

L’azienda emiliana, che concede in licenza e produce le bioplastiche, ha ribattuto a più riprese alle accuse di Quintessential, mettendo in campo anche i pareri di due esperti in campo scientifico. I due fondatori Marco Astorri e Guy Cicognani hanno acquistato azioni sul mercato per 211 mila euro, la società ha invitato i giornalisti a vedere l’impianto di Castel San Pietro Terme (Bologna), ribadendo che la produzione è a pieno regime da aprile. Oggi Unilever ha confermato all’agenzia Radiocor che la partnership con Bio-on è operativa da aprile e riguarda la linea di cosmetici per la protezione solare My Kai, di cui Bio-on cura lo sviluppo e Unilever la distribuzione.

 

Sette giorni di botta e risposta tra Bion-on e QCF, ma anche da un perdurante “silenzio istituzionale”, un silenzio che crea alimenta la sfiducia degli investitori. Da diverse parti è emersa più di una perplessità sul fatto che forse sarebbe stato meglio sospendere il titolo in “attesa di giudizio” e di farlo fin dal primo momento, proprio per evitare le violente oscillazioni che ci sono state in questi giorni sul prezzo delle azioni di Bio-On. In tal senso si è espresso ad esempio Giovanni Natali, presidente di 4AIM Sicaf, uno dei più grandi conoscitori del mercato AIM Italia.

 

FinanzaOnline.com ha seguito gli sviluppi della vicenda sin dalle prime battute e in questi giorni abbiamo cercato di interpellare le principali parti in causa su una vicenda che coinvolge anche piccoli risparmiatori considerando che la società ha un flottante del 36,99%. Dall’ultimo aggiornamento delle posizioni nette corte (pnc) pubblicate da Consob, figurano quattro importanti posizioni short sul titolo di altrettanti fondi, per circa il 4,5% del capitale.

 

Parla Grego: vertici Bio-on cercano di spostare l’attenzione dai gravi problemi alla contabilità

Quintessential Capital Management (QCM) è un fondo di investimenti americano con sede a New York guidato dall’italiano Gabriel Grego, che FinanzaOnline ha intervistato per chiarire alcuni punti sull’operato del fondo, sul perché dell’attacco a Bio-on e se le repliche della società sono state convincenti o meno. Ricordiamo che sin dal primo report Quintessential ha dichiarato di avere un interesse economico nella discesa del prezzo del titolo.

 

  • Come opera il fondo Quintessential da lei fondato?

Quintessential Capital Management è una società di gestione con sede a New York che opera attualmente attraverso due veicoli che investono con strategia long-short e value. L’idea alla base della nostra attività, è cercare anomalie, soprattutto sulla contabilità. Per esempio, una discrepanza inaspettata forte tra gli utili e i flussi di cassa costituisce una “red flag”, come pure l’uso di una società di revisione “di serie B” oppure il cambio del revisore anzitempo. Altro fattore interessante è quello umano: bisogna guardare bene il passato del management e del board e cercare problemi nascosti. Infine, molte buone idee ci arrivano confrontandosi con altri gestori.

 

  • Vantate un track record importante, come l’aver scovato irregolarità di bilancio in società importanti quali la greca Folli Follie. Come andate a scovare casi critici?

Il nostro approccio è quello dei giornalisti investigativi. Osserviamo il mercato e approfondiamo dove c’è interesse short o se troviamo qualcosa di interessante durante le varie conferenze che frequentiamo abitualmente… Le nostre indagini si basano essenzialmente sull’analisi di documenti pubblici, a partire dai bilanci.

 

  • Quale è stato il primo indizio che vi ha fatto accendere i fari su Bio-on?

Nel caso di Bio-on, siamo anzitutto rimasti colpiti dal contrasto tra generazione di cassa (free cash flows) e utili: i primi negativi e in diminuzione, i secondi positivi e in crescita. Altro dato che ha attirato la mia attenzione sono stati i crediti verso i clienti che rappresentavano quasi la totalità delle vendite. Entrambi gli indicatori suggeriscono problemi, seri e crescenti, nella trasformazione del fatturato in cassa.

 

Avete avvisato le autorità competenti prima di pubblicare il report su Bio-on? Procura di Bologna vi ha già chiesto qualcosa dopo aver aperto l’indagine per aggiotaggio?

 

Abbiamo avvisato le autorità competenti prima di pubblicare il nostro report, come siamo soliti fare. Per rispetto agli inquirenti preferiamo non commentare le indagini in corso.  È una parte di cui si occupano i legali e che preferirei rimanesse riservata.

 

  • La disputa è su più fronti: dalla tecnologia Pha alla rete di società collegate, effettiva produzione e irregolarità di bilancio. Bio-on si è difesa con vigore, anche sul fatto che il suo impianto di Castel San Pietro Terme è in piena produzione da qualche mese, vi ha convinto?

No, non ci ha convinto affatto. Astorri è un pubblicitario e ha creato questo “specchio per le allodole” con l’impianto di Castel San Pietro Terme. Tuttavia, ogni osservatore attento avrà notato delle inconsistenze. Ne menziono alcune:

  • le dichiarazioni circa l’inizio della produzione lo scorso aprile nonostante la fine lavori fosse già stata annunciata nell’autunno del 2018;
  • abbiamo effettivamente visto un impianto in esistenza, ma non abbiamo mai sollevato dubbi a riguardo. Io stesso ho fotografato lo stesso impianto esattamente un mese prima (trovando segni di lavori in corso);
  • abbiamo visto macchine ed operai, ma qualcuno ha visto direttamente la produzione? Ricordo anche diversi sacchi bianchi esibiti da Astorri. Chi ci garantisce cosa ci sia effettivamente nel loro interno e se l’origine sia proprio lo stesso impianto?
  • Astorri parla di una produzione di 2.5 tonnellate/giorno, ma non è chiaro chi sarebbe l’acquirente. Ora la fabbrica produrrebbe per il progetto creme solari con Unilever. Queste creme contengono i soliti micro beads che però rappresentano una parte minima del peso della crema, forse un 5%. Pertanto, a 2.5 tonnellate di micro beads corrispondono circa 50 tonnellate di crema solare. I flaconi sono da 100 cc, pertanto si parla di mezzo milione (!) di flaconi di crema solare al giorno. Questi sono numero assurdi e non credibili.

Pertanto, riteniamo si tratti di poco più di uno stunt pubblicitario volto a spostare l’attenzione dai gravi problemi relativi alla contabilità della società.

 

  • Ha dichiarato che la vostra posizione su Bio-on è relativamente ‘piccola’, quale potenziale guadagno vi aspettate da vostra operazione e come coprite il rischio da mancata riuscita dell’operazione?

Non è stato facile trovare azioni Bio-on reperibili sul mercato. Per motivi di riservatezza non possiamo dare numeri, diciamo che i nostri investitori si aspettano un rendimento adeguato rispetto al rischio dell’operazione.

 

  • Che iter vi aspettate nelle prossime settimane, avete altra documentazione? Era auspicabile uno stop in Borsa del titolo in attesa che la situazione sia chiarita?

Nelle altre situazioni che abbiamo analizzato a questo punto le Autorità normalmente intervengono.

 

  • E’ il vostro primo affondo in Italia, altri casi studiati o al vaglio? 

Troppo presto per dirlo, intanto ci impegniamo a concludere questo.

 

  • La vicenda ha alimentato dubbi sull’Aim Italia, se Bio-on fosse stata sull’MTA sarebbe stato diverso?

Assolutamente no, le nostre indagini si concentrano essenzialmente sull’attività dell’azienda, a prescindere dal listino di quotazione.

 

  • Gli investitori come si possono tutelare in queste situazioni?

Sicuramente avendo a disposizione sempre più informazioni. Il nostro lavoro si basa sulla convinzione che sia necessario impegnarsi per una maggior trasparenza dei mercati.