Notizie Certificates Cash Collect sul settore retail per giocare in difesa contro l’inflazione

Cash Collect sul settore retail per giocare in difesa contro l’inflazione

Pubblicato 27 Gennaio 2023 Aggiornato 14 Settembre 2023 16:27

Ci siamo lasciati alle spalle un anno in cui i prezzi di beni e servizi hanno visto in tutto il mondo un tasso di crescita tra i più elevati degli ultimi decenni. L’indice dei prezzi al consumo annuale del 2022 nell’Eurozona è stato pari all’8,4% mentre negli Stati Uniti l’inflazione ha raggiunto l’8% lo scorso anno, entrambi livelli che non si vedevano da parecchi anni. La pandemia da Covid-19 ed il conflitto Russia-Ucraina sono state tra le principali cause di questo aumento repentino dei prezzi. Questi avvenimenti hanno contribuito a creare difficoltà nelle catene di approvvigionamento e nella fornitura di energia a livello globale, con un conseguente aumento dei costi energetici e di produzione.

Nonostante le manovre restrittive messe in atto dalle principali banche centrali (in primis Bce e Fed), l’inflazione sembra destinata a rimanere tra noi. Infatti, anche le stime di Bloomberg per l’anno in corso rimangono ben sopra il target del 2% teorizzato dai banchieri centrali sia in Eurozona (dove la previsione è del 5,9%) sia negli Stati Uniti (3,7% il consensus).

I punti di forza del settore Consumer Goods

In questo contesto, occorre avere un approccio attivo alla costruzione del portafoglio, che includa asset in grado di giocare in difesa con focus sui fondamentali. Le società con fondamentali solidi sono spesso in settori difensivi come quello del Consumer Goods (retail o beni di consumo) meno sensibili alle variazioni dell’economia o dell’inflazione. Le aziende con potere di determinazione dei prezzi, come quelle con brand forti, possono essere in grado di trasferire l’aumento dei costi e preservare i loro margini di profitto.

A livello globale, i produttori di beni di consumo devono far fronte a incrementi continui dei costi operativi e di produzione, che vengono trasferiti sui retailer e sui consumatori finali. Nonostante questo trasferimento di prezzi più alti, gli ultimi bilanci dei produttori di beni di consumo europei (come Carrefour, L’Oréal e Zalando) dimostrano che, finora, essi hanno saputo difendere con successo le rispettive posizioni di mercato.

Rendimento annuo del 14,2% con ampia protezione

Un modo alternativo di investire sul settore Consumer Goods è quello di utilizzare i certificati d’investimento come i Low Barrier Cash Collect di BNP Paribas. La nuova serie su panieri di azioni, quotata sul SeDeX (MTF) di Borsa Italiana, è pensata per gli investitori alla ricerca di rendimento (compreso tra il 10% e il 20% annuo) che vogliono esporsi sul mercato azionario con un orizzonte temporale di medio periodo (2 anni), beneficiando al contempo di una protezione del capitale nominale anche in caso di ribassi fino al 70% dei sottostanti grazie alla barriera di protezione osservata solo a scadenza del prodotto.

Tra i panieri della nuova gamma troviamo quello (ISIN NLBNPIT1LT22) formato da Carrefour, L’Oréal e Zalando, che consente di prendere posizione sul settore retail. Nel dettaglio, il certificato offre un premio trimestrale con effetto memoria di 3,55 euro (pari al 14,20% annuo) nel caso in cui, nelle rispettive date di osservazione, tutte le azioni del paniere siano pari o superiori al livello Barriera Premio. In particolare, questa emissione di BNP Paribas si caratterizza per la coincidenza tra il valore della Barriera Premio e il valore della Barriera a Scadenza, e il loro livello particolarmente profondo, fissato per entrambe fino al 30% del valore iniziale dei sottostanti.

Gli scenari intermedi e a scadenza

A partire dal mese di luglio, se alle date di valutazione trimestrali tutte le azioni del paniere quotano a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale, i certificati scadono anticipatamente e l’investitore riceve, oltre al premio trimestrale e il valore nominale (100 euro), anche gli eventuali premi non pagati precedentemente grazie all’effetto memoria.

Se i certificati arrivano a scadenza (17 gennaio 2025) si prospettano invece due possibili scenari. Nel primo caso, se la quotazione di tutte le azioni è pari o superiore al livello Barriera a Scadenza (30% del valore iniziale), il prodotto rimborsa il valore nominale più il premio con effetto memoria. Altrimenti, qualora la quotazione di almeno una dei sottostanti sia inferiore al 30% del valore iniziale, il certificato paga un importo commisurato alla performance della peggiore azione del paniere (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).

Prevalgono i buy sui titoli del paniere

Il consensus sui tre titoli del paniere raccolto da Bloomberg, che riportiamo nella tabella qui sopra, è sostanzialmente positivo. La quasi totalità degli analisti consigliano l’acquisto (buy) su Carrefour e Zalando con una piccola minoranza che suggerisce di vendere (sell). Su L’Oréal, invece, c’è un sostanziale preggio tra chi dice di mantenere la azioni in portafoglio (hold) e chi ha un giudizio buy. Inoltre, il target price medio a 12 mesi ci fa capire che questi sottostanti sono idonei a strategie con i certificati d’investimento, ovvero per chi ha una visione laterale o moderatamente rialzista nel medio e lungo termine.

 

AVVERTENZA

La presente pubblicazione è stata preparata da T-Finance business unit di T-Mediahouse S.r.l. (l’Editore), con sede legale in Viale Sarca, 336 (edificio sedici), 20126, Milano, in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore. Le informazioni e le opinioni contenute nella presente pubblicazione sono state ottenute o estrapolate da fonti ritenute affidabili dall’Editore; tuttavia, l’Editore non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia in merito alla loro accuratezza, adeguatezza o completezza. BNP Paribas e le società del gruppo BNP Paribas non si assumono alcuna responsabilità per il relativo contenuto. Gli scenari, le presunzioni di calcolo, i dati e le performance passate, i prezzi stimati, gli esempi dei potenziali ricavi o le valutazioni hanno valore meramente illustrativo/informativo, senza alcuna garanzia che tali scenari o ricavi potenziali possano verificarsi o essere conseguiti. In ogni caso, l’Editore non è responsabile per qualsiasi perdita o danno, diretto o indiretto, che possa derivare dall’utilizzo dei contenuti della presente pubblicazione.

Per informazioni su T-Finance business unit di T-Mediahouse S.r.l., in qualità di produttore delle raccomandazioni, sulla presentazione delle raccomandazioni e sulle posizioni e conflitti di interesse del produttore, si prega di cliccare su questo link.