Notizie Notizie Italia Carige: mercato attende dettagli su misure rafforzamento capitale, rumors danno in campo Fondo interbancario. Titolo sospeso (solo per oggi) in Borsa  

Carige: mercato attende dettagli su misure rafforzamento capitale, rumors danno in campo Fondo interbancario. Titolo sospeso (solo per oggi) in Borsa  

12 Novembre 2018 11:10

Il mercato torna a guardare con attenzione a Banca Carige  che oggi illustra i dettagli delle misure di rafforzamento patrimoniale e presenta  i risultati dei primi 9 mesi dell’anno. Una vera e propria corsa contro il tempo per l’istituto ligure che deve andare a caccia di nuovi capitali sollecitati della Banca centrale europea (Bce). E proprio in vista del delicato consiglio di amministrazione in agenda oggi la banca ligure si è mossa, chiedendo alla Consob la sospensione del titolo dalle contrattazioni in Borsa per la sola giornata di oggi. “La richiesta – spiega la società in un breve comunicato – è al solo fine di evitare movimenti speculativi anche alla luce delle indiscrezioni riportate da alcuni media”. A Piazza Affari le ultime sedute sono state di passione: il titolo ha chiuso venerdì con un ribasso di circa il 10%, piombando a quota 0,0037 euro. Nelle ultime due giornate di contrattazioni l’azione del gruppo ligure aveva perso circa il 18 per cento.

“Oltre al rafforzamento patrimoniale sollecitato da luglio dalla Bce, negli ultimi giorni si sarebbe aggiunta una carenza di liquidità. Conseguenza anche dello spread a quota 300”, mette in evidenza “Il Messaggero” in vista del delicato cda di oggi. E con queste premesse la giornata si preannuncia ad alta tensione per Banca Carige. Secondo quanto anticipato dalla stampa, il cda odierno dovrebbe dare il via libera a un complesso schema che prevede innanzi tutto l’emissione di prestito obbligazionario subordinato fino a 400 milioni di euro. Con il Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi che dovrebbe giocare un ruolo chiave, sottoscrivendo circa 300 milioni. Oggi dovrebbe tenersi in parallelo a Roma proprio il consiglio dello Schema Volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi: se il board darà parere positivo all’operazione potrebbe convocare l’assemblea per il prossimo 20 novembre.

 

Stando a quanto anticipato dall’agenzia Radiocor, il board odierno sarebbe chiamato a dare l’ok alle linee guida dell’operazione e a convocare l’assemblea dei soci per l’aumento di capitale previsto prima di Natale. La fitta tabella di marcia prevedrebbe anche il lancio di un aumento di capitale per rimborsare per cassa o con azioni il bond. “Dovrebbe raccogliere le lettere di impegno di sottoscrizione del prestito obbligazionario – spiega l’agenzia -. L’emissione del bond è anch’essa prevista entro Natale mentre entro il 30 aprile dovrà partire l’aumento di capitale“.

Le obbligazioni di tipo subordinato – anticipa ancora Radiocor – saranno rimborsate attraverso l’aumento di capitale e, a scadenza, attraverso rimborso in denaro per quanto riguarda eventuali titoli residui. Per gli obbligazionisti che sono anche azionisti della banca il rimborso sarà in azioni“.

 

Una situazione davvero delicata a quasi due mesi di distanza dall’elezione del nuovo consiglio di amministrazione che vede Pietro Modiano nei panni di presidente e Fabio Innocenzi amministratore delegato. La conferenza stampa è stata convocata presso la sede di Carige a Genova a partire dalle 16. Proprio alla vigilia dell’assemblea di settembre, l’istituto guidato da Mario Draghi aveva bocciato il piano sul capitale presentato dal gruppo, chiedendone uno nuovo entro la fine di novembre. Tale piano, aveva scritto la Bce, deve prendere in considerazione “l’opzione di una aggregazione aziendale”.

 

Il Fondo Interbancario Volontario e il suo statuto

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è un consorzio di diritto privato tra banche, avente lo scopo di garantire i depositanti delle banche consorziate. Il suo statuto prevede che “gli interventi possono essere effettuati quando sussistano concrete prospettive di risanamento della banca, sulla base di piani di ristrutturazione efficaci e credibili che consentano la minimizzazione degli oneri per lo Schema volontario, tenuto conto delle alternative disponibili”. Inoltre, si legge ancora nello statuto, ” in caso di dissesto o di rischio di dissesto accertato dalla Banca d’Italia, gli interventi possono essere effettuati a condizione che, ricorrendone i presupposti previsti dalla normativa, siano state preventivamente adottate misure di riduzione/conversione degli strumenti di capitale in capitale primario di classe 1″.