Fusione tra reti di Tim e Open Fiber, governo in pressing con regia Cdp. Giallo su sfiducia a Genish
Entrata in scivolata del governo sulla rete unica che non vuole perdere tempo e già entro fine anno potrebbe arrivare un riassetto regolamentare volto a favorire una fusione tra la rete Tim e quella Open Fiber. Il vice premier Luigi Di Maio si è pronunciato espressamente a favore di un player unico italiano. “Stiamo lavorando per creare le condizioni affinché venga creato un singolo player italiano”, ha affermato Di Maio che intende procedere a ritmo spedito parlando con tutti gli interessati e risolvere la questione entro la fine dell’anno.
Immediata la reazione di Tim in Borsa con un balzo fino a 5% oltre quota 0,54 euro. Già settimana scorsa il titolo della maggiore tlc italiana si era scaldato sul ritorno dei rumor di un possibile accordo con Open Fiber sulla rete.
Progetto M5S trova sponda in Lega e Tesoro
Il governo italiano sarebbe quindi al lavoro per preparare una norma che porti a una fusione della rete di Telecom Italia con quella della rivale Open Fiber rivedendo la cornice normativa per accelerare lo sviluppo della banda ultralarga. “Stiamo lavorando per creare le condizioni per creare un singolo player per la distribuzione di internet e della banda larga”, sono state le parole del leader del M5S in un’intervista a La7. I pentastellati sono i principali sponsor dell’operazione che troverebbe comunque l’avallo di Lega e Tesoro.
L’operazione avverrebbe sotto la regia di Cdp che detiene una quota vicina al 5% in Telecom Italia e al 50$ in Open Fiber.
Telecom Italia, che a inizio anno ha avviato l’ter per la separazione della rete, nel recente passato ha più volte sottolineato la disponibilità a discutere un’integrazione con Open Fiber. Di contro Enel, azionista di riferimento di Open Fiber insieme alla Cassa Depositi e Prestiti, si era mostrata più fredda con disponibilità a un accordo commerciale ma non a un’integrazione.
Smentito cda straordinario per sfiduciare Genish
Dopo l’approvazione dei conti trimestrali di Telecom Italia, che hanno riservato la sorpresa di una maxi-svalutazione da 2 miliardi, si sono diffusi anche nuovi rumor circa la possibile sfiducia del cda all’attuale ad Amos Genish con l’ipotesi di un cda straordinario a brevissimo per discutere di un cambio di governante. Dal quartier generale di Tim hanno però fatto sapere che il prossimo cda è in programma il 6 dicembre e non è prevista una convocazione straordinaria prima”.