Capital key, cos’è e perchè la Bce sta acquistando BTP e bond francesi oltre il limite
Per tutti coloro che in Europa – soprattutto in Germania – guardano con sospetto a come l’Italia sta gestendo le proprie crisi bancarie, questa nuova notizia non sarà particolarmente gradita. Nel mese di giugno, la Bce di Mario Draghi ha acquistato BTP e titoli di Stato francesi per un valore superiore a quello consentito dalla regola del capital key di ben 2 miliardi di euro. Derogando, praticamente, alla sua stessa regola.
Da segnalare che il criterio del capital key stabilisce che la Bce può acquistare debiti sovrani in proporzione alla quota che ogni paese detiene nell’azionariato della Bce stessa. Ma è stato lo stesso Draghi a ribadire, nel corso della conferenza stampa dello scorso mese, che il piano Quantitative easing con cui procede agli acquisti degli asset è caratterizzato da “una flessibilità” sufficiente.
E, d’altronde, la scelta di acquistare più bond italiani e francesi è stata in qualche modo obbligata, vista l’assenza sul mercato di quei titoli di stato che presentano le caratteristiche tali da rientrare nel piano QE.
Per esempio, come ha fatto notare in una nota riportata da Bloomberg Anton Heese, strategist del reddito fisso presso Morgan Stanley, “la quota di Bund tedeschi che la Bce detiene si sta avvicinando al limite del 33%”. Il che significa, secondo le stime di Morgan Stanley, che la Bce potrà acquistare ‘appena’ altri 80 miliardi di euro di Bund, “prima di sforare il limite del 33%”, che si riferisce al tetto massimo dei bond acquistabili nell’ambito di una singola emissione pubblica.
Il risultato è tutto nei numeri: nel mese di giugno la Bce e le banche centrali dell’Eurozona hanno acquistato bond sovrani italiani per un valore di 9,3 miliardi di euro, e bond francesi per 10,8 miliardi. In entrambi i casi, gli acquisti sono superiori di 1 miliardo circa (+1,19 miliardi di euro per la Francia e più 980 milioni di euro per l’Italia), rispetto alle quote di titoli di stato acquistabili dalla Bce.
Minori acquisti hanno interessato invece i Bund tedeschi: nel caso della Germania, la Bce non è riuscita a centrare il target di acquisto di 304 milioni di euro, dopo mancati acquisti per 277 milioni di euro a maggio. Inoltre, la scadenza ponderata media dei Bund è salita a 5,33 anni dal minimo record a 3,99 di maggio.