Notizie Pensioni Caos pensioni in Francia: per sedare gli animi Macron rinuncia all’assegno da oltre 6mila euro

Caos pensioni in Francia: per sedare gli animi Macron rinuncia all’assegno da oltre 6mila euro

23 Dicembre 2019 16:37

Sono ormai 18 giorni che la Francia è in agitazione a causa della tanto discussa riforma delle pensioni voluta dal governo di Edouard Philippe. L’esecutivo francese ha annunciato l’intenzione di introdurre un sistema a punti, accumulabili dai lavoratori durante gli anni di carriera e convertibili in pensione. Fine ultimo è eliminare le differenze. La riforma voluta dal governo non toccherà inizialmente l’età pensionabile che resterà a 62 anni, ma verranno introdotti incentivi e penalizzazioni per spingere i francesi a lavorare più a lungo, mirando a uniformare le 42 casse oggi esistenti. Da qui le proteste dei lavoratori che finirebbe per equiparare la pensione di categorie di impiego molto diverse tra di loro, creando svantaggi.

Un paese in ginocchio la Francia da oltre due settimane con lo sciopero ad oltranza dei trasporti che alla vigilia di Natale crea molti disagi. Intanto emerge che una maggioranza di francesi, il 51%, continua a sostenere la mobilitazione e gli scioperi contro il progetto di riforma delle pensioni voluta dal governo di Parigi. E’ quanto emerge da un sondaggio Ifop per Le Journal du Dimanche. Il 34% del campione interpellato si schiera invece contro il movimento di protesta. Come nella primavera del 2018, una quarantina di scrittori, attori e accademici, tra cui Edouard Louis, Annie Ernaux e Jean-Marie Bigard, hanno invitato a “sostenere finanziariamente” i lavoratori delle ferrovie in sciopero contro una riforma che, secondo loro, minaccia “uno dei i nostri beni comuni”.

Fatto sta che Emmanuel Macron ha sottolineato come “è giusto saper fare una tregua”, esortando gli oppositori alla riforma delle pensioni “allo spirito di responsabilità”, auspicando il “trionfo dell’intelligenza collettiva”. “I movimenti di scioperi si giustificano – ha detto il presidente – sono costituzionalmente protetti. Ma credo che ci siano dei momenti nella vita di una nazione in cui è giusto anche saper fare una tregua per rispettare le famiglie a la vita delle famiglie”.

Macron tenta di sedare gli animi

E lo stesso presidente ha fatto un gesto plateale per tentare di calmare gli animi, ossia rinunciare alla sua cospicua pensione. Si tratta di 6.220 euro lordi al mese che il capo dello Stato avrebbe potuto pretendere per il resto dei suoi giorni, a 44 anni – come spiega Il Corriere – nel caso non venisse rieletto nel 2022, o a 49 se ottenesse un secondo mandato. “Una questione di coerenza” dicono dall’Eliseo. “Demagogia!” tuonano alcuni leader di sinistra al presidente francese, Emmanuel Macron, che nel pieno della crisi provocata dalla proposta riforma delle pensioni, ha deciso di rinunciare alla futura pensione che gli spetterebbe da ex capo di Stato. “E’ insopportabile, sono solo i grandi signori, quelli molto ricchi e importanti che possono permettersi questo tipo di liberalità”, ha denunciato su Bfmtv il leader della sinistra radicale, a capo di ‘France Insoumise’, Jean-Luc Mélenchon.