Notizie Notizie Italia Caos Imu prima casa, rischio mini-stangata a gennaio. Comuni chiedono chiarezza al governo

Caos Imu prima casa, rischio mini-stangata a gennaio. Comuni chiedono chiarezza al governo

29 Novembre 2013 08:38

Proprietari di prime case di nuovo in allerta. Nonostante la decisione di mercoledì dal governo di cancellare la seconda rata dell’Imu 2013, i proprietari di prima casa che risiedono in Comuni che nel corso di quest’anno hanno aumentato aliquota Imu potrebbero essere chiamati a versare entro il 16 gennaio una mini rata pari alla metà dell’aumento di aliquota deciso dai Comuni.

Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha rimarcato che il decreto del 27 novembre relativo all’abolizione della seconda rata Imu è ancora in fase di elaborazione e comunque per i proprietari di prima casa ci sarà al massimo un esborso dell’1 per mille. “Ci impegneremo a fare il massimo perché i cittadini non paghino – ha detto Beretta intervistato da “Il Messaggero”- però se qualcuno dovesse essere chiamato a versare l’imposta, voglio chiarire che parliamo di cifre molto basse, al massimo l’1 per mille”.
Comuni chiedono chiarimenti al governo
Ieri è scoppiata la polemica sulla possibile mini-stangata di gennaio con i proprietari di prima casa che dovrebbero pagare il 50% dell’aumento delle aliquote IMU sulle prime case decise dai Comuni nel 2013. I Comuni, per bocca del presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), Piero Fassino, hanno chiesto al governo chiarezza sulla seconda rata dell’IMU 2013.
Rischio mini-rata media di 42 euro per 3,4 milioni di abitazioni
Secondo i calcoli della Uil Servizio Politiche Territoriali sarebbe in arrivo una mini stangata di 42 euro medi per oltre 3,4 milioni di abitazioni. Ad oggi sono 873 i Comuni che hanno deliberato aumenti di aliquote dell’IMU sulla prima casa e tra essi 11 Città capoluogo. La cifra potrebbe teoricamente aumentare poiché i Comuni hanno tempo fino al 30 novembre per l’approvazione dei Bilanci comunali.
Nello specifico a Milano l’aliquota è passata dal 4 al 6 per mille; a Bologna dal 4 al 5 per mille; a Napoli dal 5 al 6 per mille;  a Genova dal 5 al 5,8 per mille; ad Ancona dal 5,5 al 6 per mille; a Benevento dal 5 al 6 per mille; a Verona si passa dal 4 al 5 per mille; a Frosinone, Caltanissetta, Cosenza e Vibo Valentia passa dal 4 al 6 per mille.

A Milano il conto sale a 73 euro medi
Il conto a Milano secondo i calcoli dell’Uil è di 73 euro (rispetto ai 292 euro medi pagati nel 2012); a Bologna di 40 euro medi (321 euro nel 2012); a Napoli di 38 euro medi (379 euro nel 2012); a Genova di 31 euro medi  (72 euro nel 2012).

“Tra saldo IMU e Tares e acconto IUC, tra il 16 Dicembre e il 16 Gennaio, si profila un vero ingorgo fiscale per le tasse sulla casa”, conclude l’Uil.

I calcoli effettuati dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre vedono invece un importo massimo oscillante tra i 71 e i 104 euro ipotizzando la situazione più sfavorevole nella quale si potrebbe trovare un proprietario di prima casa, che corrisponde all’aumento dell’aliquota IMU 2013 di due punti dal 4 al 6 per mille.
Per una abitazione di tipo civile (categoria catastale A2) con una rendita di poco superiore ai 621 euro (dato medio nazionale), l’aumento di aliquota di due punti si potrebbe tradurre in un aggravio complessivo di circa 209 euro. Solo la metà sarà in capo al contribuente che dovrà quindi pagare 104 euro. Per una abitazione di tipo economico (categoria  catastale A3), con una rendita di 421 euro (dato medio nazionale), l’incremento di due punti dell’aliquota sulla prima casa  si tradurrà in un aumento complessivo di 142 euro. Essendo solo la metà a carico del proprietario, quest’ultimo dovrà pagare 71 euro.