Campari inciampa in Borsa con nuove minacce Trump. Ora spuntano dazi al 200% su alcolici Ue

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Non c’è davvero tregua sul fronte della guerra commerciale. Questa volta il bersaglio torna ad essere l’Unione europea, e in particolar modo nel mirino finiscono gli alcolici europei. Una nuova minaccia che piomba sui mercati e che il presidente Usa Donald Trump ha lanciato tramite il social Truth.
Proprio ieri la Commissione europea aveva presentato le sue contromisure ufficiali contro le “ingiustificate restrizioni commerciali” della nuova amministrazione americana.
La nuova minaccia di Trump
“L’Unione Europea, una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, che è stata creata al solo scopo di approfittare degli Stati Uniti, ha appena imposto una tariffa del 50% sul whisky. Se questa tariffa – si legge nel post di Donald Trump – non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti applicheranno a breve una tariffa del 200% su tutti i vini, gli spumanti e i prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi della Ue. Questo sarà ottimo per le attività delle aziende vinicole e dello champagne negli Stati Uniti”.
Non si è fatta attendere la risposta della Francia, menzionata in particolare nel post di Trump. A prendere la parola, sempre tramite i social, è il ministro francese del Commercio estero, Laurent Saint-Martin, che scrive: “Donald Trump sta intensificando la guerra commerciale che ha deciso di scatenare. La Francia resta determinata a rispondere insieme alla Commissione europea e ai nostri partner. Non cederemo alle minacce e proteggeremo sempre le nostre filiere”.
Il settore europeo degli spirit frena in Borsa di fronte alle nuove minacce di Trump. Un annuncio che mette KO a Piazza Affari Campari che cede il 4% quando manca meno di un’ora alla chiusura, mentre sul listino francese in panne Pernod Ricard e Remy Cointreau che cedono rispettivamente il 4% e il 3,7% .
Commissione europea e le contromisure ai dazi di Trump
Il “tarif drama” resta in primo piano sui mercati, con una guerra commerciale che si intensifica sempre più. Proprio ieri la Commissione europea ha risposto ufficialmente ai dazi Usa (scattati oggi i dazi Usa al 25% su acciaio e alluminio), annunciando le sue contromisure che scatteranno dal mese di aprile.
“In risposta alle nuove e ingiustificate tariffe statunitensi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Ue, la Commissione ha avviato contromisure rapide e proporzionate sulle importazioni statunitensi nell’Ue”, si legge nella nota diffusa oggi da Bruxelles. “La Commissione – prosegue la nota – si rammarica della decisione degli Stati Uniti di imporre questi dazi, ritenendoli ingiustificati, dannosi per il commercio transatlantico e dannosi per le imprese e i consumatori, poiché spesso determinano un aumento dei prezzi”.
“Da questa mattina (ieri, n.d.r) gli Stati Uniti applicano una tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. Le tariffe sono tasse. Sono dannose per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Queste tariffe interrompono le catene di approvvigionamento. Portano incertezza per l’economia. I posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti. L’Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le aziende. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate. Mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Misure che verranno introdotte in due fasi. “A partire dal primo aprile e pienamente operative a partire dal 13 aprile – ha precisato von der Leyen -. Nel frattempo, rimarremo sempre aperti alle trattative. Crediamo fermamente che in un mondo pieno di incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro interesse comune gravare le nostre economie con tariffe. Siamo pronti a impegnarci in un dialogo significativo. Ho incaricato il Commissario per il commercio Maros Sefcovic di riprendere i suoi colloqui per esplorare soluzioni migliori con gli Stati Uniti”.
Amministrazione Usa e impatti sui mercati: “Trump 2.0 molto diverso da Trump 1.0”
Intanto lo scenario resta sempre più incerto sui mercati, soprattutto per Wall Street. “L’amministrazione Trump continua a generare incertezze sulle politiche. Qualsiasi ambiguità che non possa essere quantificata in termini di profitti aziendali si traduce in un rischio per il mercato. La guerra commerciale degli Stati Uniti sta provocando ritorsioni sia da parte degli alleati economici che dei concorrenti strategici. Con l’Europa pronta a sfruttare il suo potere fiscale, i capitali si sono riversati sul continente e gli Stati Uniti non sono più l’unico protagonista sulla scena globale”, sottolinea Michael Strobaek, global CIO Banque Lombard Odier & Cie SA, commentando nel complesso gli impatti della amministrazione Trump.
“Credo che Trump 2.0 sia molto diverso da Trump 1.0. Questa volta, il Presidente sembra disposto a lasciare che i mercati e l’economia statunitensi soffrano mentre realizza i suoi obiettivi “America first”. L’ordine globale degli ultimi 30 anni è stato sconvolto nel giro di poche settimane e penso che i cambiamenti continueranno a procedere a una velocità impensabile”, aggiunge l’esperto, secondo il quale ci sarà molto da assimilare per i mercati e molte “incognite sconosciute” da affrontare.