Cambio di rotta in casa Yahoo, lascia il ceo Semel
Il fulmine a ciel sereno è arrivato ieri sera subito dopo la chiusura di Wall Street. Terry Semel ha infatti annunciato il proprio abbandono dalla carica di ceo di Yahoo. Le dimissioni, annunciate in un comunicato, anticipano la sostituzione di Semel con uno dei due fondatori della società internet, Jerry Yang.
L’avvicendamento, descritto da Semel come già programmato, è però soprattutto la conseguenza delle pressioni esercitate dagli azionisti e in particolare dai fondi d’investimento, delusi per dell’andamento del titolo in Borsa e della scarsa capacità del management nell’arginare il fenomeno Google, impossesatosi della palma di sito più trafficato del mondo oltre che di quella di leader del mercato pubblicitario online. Il mercato ha così reagito positivamente alla notizia delle dimissioni di Semel. Il titolo ha infatti guadagnato nell’after hour fino a 5 punti percentuali. Già durante la seduta regolamentare i primi rumor su un’uscita di Semel avevano spinto l’azione a guadagnare il 3%, chiudendo a 28,12 dollari.
D’altro canto Semel è stato anche uno dei protagonisti delle trattative, poi fallite, instaurate con Microsoft per la formazione di un unico gruppo in grado di competere sul mercato internet con Google. Dal 2001 comunque, anno dell’entrata in Yahoo di Semel, i ricavi sono aumentati di nove volte fino ai 6,4 miliardi del 2006 e la società ha superato il break even, raggiungendo un utile operativo di 1 miliardo di dollari, mentre il valore di mercato è aumentato di 30 miliardi.
Jerry Yang, che già sedeva nel board della compagnia, ha fondato Yahoo nel 1994 con l’amico David Filo. Nato come insieme di directories in cui venivano raggruppati gli indirizzi di un mondo internet che cominciava allora la sua crescita esplosiva, il sito ha raggiunto la sua massima popolarità alla fine degli anni 90, quando dominava le classifiche di traffico.
Semel assumerà la carica di presidente non operativo con funzioni di advisory al senior management, mentre Susan Decker, in precedenza a capo della divisione advertising, avrà la carica di presidente del gruppo.