Notizie Notizie Italia Il bubbone derivati riesplode in Unicredit, i consumatori pensano alla class action

Il bubbone derivati riesplode in Unicredit, i consumatori pensano alla class action

8 Febbraio 2008 16:44

I derivati continuano a dare problemi a Unicredit. A riportare tensione sul tema ci ha pensato oggi il settimanale L’Espresso, descrivendo l’avventura di un imprenditore pugliese, Francesco Saverio Parisi, titolare della ditta Divania. “Mi hanno rovinato”, ha detto l’imprenditore, obbligato a chiudere la sua azienda che fatturava 65 mln di euro. Parisi ha chiesto danni per 276 milioni di euro più interessi a Unicredit accusata di truffa e usura portando come prova le registrazioni nascoste degli incontri con i funzionari della banca.


Per Unicredit invece non e’ “sostenibile che i risultati dell’attivita’ in derivati abbiano influenzato l’attivita’ industriale o i risultati economici” della società. L’istituto ha aggiunto in una nota che le informazioni contenute nell’articolo “sono per larga parte inesatte e infondate”. “La societa’ Divania, cliente di UniCredit Banca d’Impresa, operava nel settore dei mobili imbottiti e realizzava il proprio fatturato prevalentemente all’estero – afferma la banca – il settore, a livello nazionale, nel periodo 2003-2004, ha subito le conseguenze della concorrenza portata sui mercati di sbocco da produttori situati in Paesi con costi di produzione nettamente inferiori. Gli effetti della congiuntura negativa hanno colpito Divania, che nel 2003 e’ entrata in una profonda crisi industriale, peggiorata nel 2004. Il fatturato della societa’ e’ crollato nel breve periodo compreso tra il 2002 e il 2004. Nelle stesse relazioni ai bilanci di Divania 2003 e 2004 si dichiara che la crisi ha natura industriale e va ricondotta all’andamento del settore ed al brusco peggioramento delle ragioni di scambio derivanti dall’apprezzamento dell’Euro sul dollaro a partire dal 2001”.
Unicredit spiega poi che le cifre citate “rappresentano in modo fortemente distorto i rapporti intercorsi tra banca ed impresa nel corso degli anni in relazione all’operativita’ in derivati e determinano una situazione di grave disinformazione” e che si riserva di tutelare la propria immagine con tutti i mezzi previsti dalla legge.


Il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti, parla invece in una nota di “gravissimi comportamenti di Unicredit per frodare gli utenti e far fallire fior di imprese” L’Adusbef, che ha messo sul sito il video dell’Espresso invita tutti i clienti interessati “a denunciare il dottor Profumo alla magistratura, e sta valutando una class action contro Unicredit e altre banche”.


In una nota la direzione dell’Espresso invita i lettori a vedere sul sito www.espressonline.it i filmati dei colloqui intercorsi tra il titolare della societa’ Divania e i dirigenti di Unicredit Bari.