Notizie Notizie Italia BTP: tassi sui minimi sia nel secondario che in asta. Bce avanti tutta con i buy, pronta a fare incetta anche di questi bond ENEL

BTP: tassi sui minimi sia nel secondario che in asta. Bce avanti tutta con i buy, pronta a fare incetta anche di questi bond ENEL

29 Settembre 2020 13:03

I BTP continuano a confermarsi tra i principali beneficiari, tra i bond sovrani dell’Eurozona, dell’effetto combinato del bazooka PEPP della Bce e delle aspettative sull’impatto che il Recovery Fund avrà sulle economie più indebitate dell’area euro. Basti pensare che i rendimenti dei BTP decennali oscillano attorno allo 0,84%, al minimo dal 2019.

Enel, i suoi bond sostenibili sotto la lente dopo l'annuncio della Bce sugli SLB bond
The logo of the Italian company Enel listed in the MIB in Milan is seen on a screen. In the background there is a colorful stock exchange price performance. (Photo by Alexander Pohl/NurPhoto via Getty Images)

Non solo: a scendere attorno a valori minimi sono anche i tassi dei BTP offerti in asta, come emerge dai dati dell’ultimo collocamento del Tesoro, snocciolati in mattinata. In particolare, il Tesoro ha emesso BTP a 10 anni per un valore di 4,5 miliardi, al tasso dello 0,89%, in calo di ben 22 punti base rispetto all’ultima emissione.

Il rendimento dello 0,89% è a un passo dal minimo record dello 0,88% segnato alla fine di settembre del 2019. Il bid to cover è stato pari a 1,27, a fronte di una domanda di 5,7 miliardi di euro.

Collocati anche 2,5 miliardi di Btp a 5 anni, a un tasso dello 0,35% (anche in questo caso, il ribasso dei rendimenti è stato di 22 pb). La domanda è stata superiore ai 3,97 miliardi, con un bid to cover di 1,59.

Effetto positivo dell’asta sul mercato secondario, con lo spread a 138 punti base, a fronte di un rendimento che scende fino allo 0,845%, valore più basso dall’ottobre del 2019.

In generale, il trend positivo della carta italiana è stato sostenuto negli ultimi giorni dalle dichiarazioni degli esponenti più dovish della Bce che, contrariamente all’atteggiamento quasi di indifferenza che la numero uno Christine Lagarde ha mostrato di avere nei confronti di un eventuale apprezzamento dell’euro, hanno rimarcato quanto il tasso di cambio sia fondamentale per l’outlook dell’inflazione. Tanto che, alla fine, è stata la stessa Lagarde a ribadire, proprio qualche ora fa, che il trend della moneta unica sarà monitorato per valutarne gli effetti sulla dinamica dei prezzi.

Il dissenso che secondo alcuni starebbe montando all’interno della Bce, inoltre, non spaventa Lagarde che, in occasione del suo intervento alla Commissione Ue sugli Affari economici e monetari ha sottolineato che, in alcuni casi, il non essere sempre d’accordo su tutto può essere anche salutare.

Detto questo, la Bce di Lagarde continuerà a fare da assist ai BTP, con il suo piano di QE pandemico anti-COVID-19 che, vista la situazione attuale caratterizzata da un numero di contagi sempre più alto, la costringerà anche a incrementare gli acquisti di asset.

In realtà, negli ultimi giorni c’è già stata anche una svolta importante, visto che la Bce ha annunciato che, a partire dal prossimo 1° gennaio 2021, inizierà ad accettare a titolo di garanzia i bond SLB.

SLB sta per sustainability-linked-bonds, dunque per bond le cui cedole sono legate alla sostenibilità. Non solo: la Bce ha detto anche che potrebbe iniziare ad acquistare direttamente queste obbligazioni sostenibili.

Vale la pena precisare che gli SLB bond sono diversi dai green bond, in quanto sono uno strumento lanciato per raccogliere risorse atte a perseguire obiettivi propri della società piuttosto che per essere destinati a progetti o attività definiti.

Pioniera nell’emissione dei sustainability-linked-bond è stata una blue chip italiana: Enel. La prima emissione di bond sostenibili da parte di una società del Gruppo Enel è avvenuta lo scorso anno, e ha avuto successo, come ha recitato il comunicato del Gruppo in data 10 ottobre 2019.

“Enel Finance International N.V. (‘EFI’), società finanziaria di diritto olandese controllata da Enel S.p.A. (‘Enel’1), ha lanciato oggi sul mercato europeo un’emissione obbligazionaria “sostenibile” multi-tranche per un totale di 2,5 miliardi di euro destinata a investitori istituzionali, legata al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Si è trattato del primo General
Purpose SDG Linked Bond lanciato dal Gruppo Enel sul mercato europeo”.

Così commentava i risultati il Cfo di Enel, Alberto De Paoli:

“Abbiamo lanciato la nostra prima obbligazione sostenibile sul mercato europeo e l’eccellente risultato di questa emissione, dopo il successo del nostro collocamento di obbligazioni SDG-linked negli Stati Uniti, è un’ulteriore prova del crescente interesse da parte degli investitori per strumenti di finanziamento innovativi e sostenibili. Esiste un chiaro legame tra sostenibilità e creazione di valore, dal momento che investendo in progetti sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, le aziende possono massimizzare i profitti e minimizzare i rischi, contribuendo al contempo al raggiungimento degli SDG. Siamo fiduciosi che le aziende adotteranno sempre più questo modello, orientando le loro attività verso una strategia globale che ponga la sostenibilità al centro delle loro decisioni di investimento e di finanziamento.”

Elevata la partecipazione degli investitori “socialmente responsabili” (SRI). Questa emissione obbligazionaria, prima nel suo genere, è legata alla capacità di Enel di raggiungere a fine 2021 una capacità da fonti rinnovabili di almeno il 55% rispetto a quella totale. Per garantire la trasparenza dei risultati, il raggiungimento dell’obiettivo (al 30 giugno già pari al 45,9%) sarà oggetto di una specifica certificazione (assurance report) rilasciata dal revisore contabile incaricato. In particolare, come recitava il comunicato, “questa emissione obbligazionaria, destinata a soddisfare l’ordinario fabbisogno finanziario del Gruppo, è legata alla capacità di Enel di raggiungere i seguenti obiettivi di sviluppo sostenibile:

  • SDG 7 “Energia accessibile e pulita”, tramite il raggiungimento, al 31 dicembre 2021, di una percentuale di capacità installata da fonti rinnovabili (su base consolidata) pari o superiore al 55% della capacità installata totale consolidata (al 30 giugno 2019 già pari al 45,9%).
  • SDG 13 “Lotta contro il cambiamento climatico”, tramite il raggiungimento, nel 2030, di un livello di emissioni dirette di gas ad effetto serra pari o inferiore a 125 g di CO2 per kWh (nel 2018 già pari a 369 g di CO2 per kWh), in linea con l’impegno a ridurre del 70% le proprie emissioni dirette di gas a effetto serra per kWh entro il 2030 rispetto ai valori del 2017, come certificato dalla Science Based Targets initiative (SBTi) e coerente con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Tra l’altro oggi, dei bond sostenibili di Enel ha parlato lo stesso numero uno del gruppo, l’amministratore delegato Francesco Starace, nel corso dell’Italian Energy Summit:

“Essere sostenibili fa bene al business. E’ una ottima idea per la società ma anche per le aziende. Noi siamo l’unica azienda energetica presenta nel board del global compact. “Siamo partiti – ha aggiunto, stando a quanto riporta l’Ansa – nell’affermare che se nel 2021 raggiungiamo una certa percentuale di crescita delle rinnovabili nel nostro portafoglio riduciamo il nostro profilo di rischio. E se questo avviene allora è giusto che il tasso d’interesse sulle nostre obbligazioni legate a questo obiettivo è più basso rispetto agli interessi commerciali. Questo sistema è così innovativo che lo abbiamo replicato in Europa dopo averlo fatto negli Stati Uniti. Anche la Bce ci ha detto che questi bond sono la strada da seguire se veramente vogliamo finanziare le iniziative di sostenibilità. E perchè non farlo anche per gli Stati? Perchè uno Stato non può impegnarsi al raggiungimento di questi obiettivi e richiedere fondi pagando interessi più bassi.Sono sicuro che questo accadrà nel prossimo futuro e credo che l’Europa l’abbia capito”.