Notizie Notizie Italia Btp promossi da Goldman: spread rimarrà basso per tre motivi. La Meloni strega anche l’ex guru economico del Pd di Renzi

Btp promossi da Goldman: spread rimarrà basso per tre motivi. La Meloni strega anche l’ex guru economico del Pd di Renzi

4 Giugno 2025 09:25

Dopo il Btp Italia, il Tesoro non si ferma e dà in pasto al mercato nuove emissioni di Btp. Ieri via XX Settembre ha annunciato l’arrivo di un nuovo BTP a 5 anni, con scadenza il 1° ottobre 2030, accompagnato dalla riapertura del BTP Green, il titolo di stato italiano destinato a finanziare progetti sostenibili. Il Mef ha affidato il mandato a Banco Santander, Barclays, BNP Paribas, BofA Securities, Crédit Agricole e Société Générale. Intanto, il mood positivo sui Btp viene ribadito da un report di ieri di Goldman Sachs che cita tre ragioni per essere costruttivi sul debito italiano.

Goldman Sachs sullo spread Btp-Bund: “Valutazione favorevole destinata a durare”

Nel report intitolato “European Daily: Italy—Three Reasons to Be Constructive About Italian Debt in 2025”, Goldman Sachs analizza i motivi per cui è possibile mantenere un approccio costruttivo verso il debito sovrano italiano nel 2025. L’analisi parte dalla constatazione che l’attuale livello di spread Btp-Bund sia il più ristretto da almeno cinque anni e questa situazione potrebbe rivelarsi più duratura di quanto prevedono alcuni partecipanti al mercato. La performance dei Btp sorprende infatti alcuni osservatori, soprattutto alla luce del fatto che il rapporto debito/PIL dell’Italia continua ad aggirarsi su livelli elevati, e che si prospettano nuove pressioni fiscali, tra cui un aumento della spesa per la difesa legato al contesto geopolitico europeo.

Negli ultimi anni i timori attorno al debito pubblico italiano sembrano essersi attenuati. Dal picco registrato durante la pandemia, il differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi si è progressivamente ristretto.

La scorsa settimana sui Btp si era mostrata ottimista anche Barclays indicando lo spread potenzialmente scendere fino a 70 pb. 

Le tre ragioni per essere costruttivi sui Btp

Filippo Taddei, Managing Drector di Goldman Sachs, che vanta un passato da responsabile economia del Pd durante la segreteria di Matteo Renzi, mette in risalto tre ragioni principali per cui questa fiducia è giustificata, almeno fino al 2026.

In primo luogo il sostengo del Recovery Fund è destinato a continuare fino al 2026, fornendo uno spazio fiscale di circa l’1,5% del PIL all’anno. Il saldo fiscale italiano sta migliorando al ritmo più rapido tra i Paesi EMU4, raggiungendo il divario più basso rispetto alla media dell’area euro dal 2016, e il governo ha ribadito il proprio impegno a mantenere questa tendenza. Goldman Sacha prevede che il saldo fiscale italiano migliori ulteriormente.

Secondo, i tassi reali stanno aumentando a causa della disinflazione, dei dazi statunitensi e dell’aumento dei rendimenti a lunga scadenza. Tuttavia, i tassi reali italiani sono circa 100 punti base inferiori alla media prima della pandemia. Inoltre, la domanda di spazio fiscale derivante dall’aumento della spesa per la difesa (pari a circa l’1% del PIL entro il 2027) sarà assorbita dall’emissione di debito dell’UE. Sebbene ciò comporterà un aumento del deficit e del debito, è improbabile che crescano le emissioni di BTP e la scadenza media dovrebbe allungarsi. Nel caso comunque, banche e assicurazioni sarebbero in grado di assorbire la domanda extra, visto che i Btp nei loro portafogli sono ai minimi da 25 anni.

Terzo, tutti gli episodi che hanno portato a un allargamento degli spread negli ultimi 10 anni, con un’unica eccezione, sono stati causati da instabilità politica. Attualmente, tale rischio sembra basso in Italia. Goldman pone l’accento sul fatto che l’attuale governo Meloni, secondo i sondaggi, sia l’unico esecutivo italiano degli ultimi 20 anni ad aver guadagnato in popolarità nei 30 mesi successivi al suo insediamento. Prevediamo che questa condizione si manterrà almeno fino al prossimo anno, data l’assenza di catalizzatori politici rilevanti.

Il vero nodo: la produttività

Non mancano i nodi da sciogliere nel lungo periodo. L’Italia è infatti l’unico Paese tra le quattro grandi economie dell’Eurozona a registrare un calo della produttività negli ultimi due anni, nonostante i generosi investimenti pubblici finanziati dall’Europa. “Per una revisione strutturale al rialzo del rating sul debito italiano, sarà necessario un miglioramento duraturo della competitività e della capacità produttiva del Paese – un obiettivo ancora distante”, spiega Taddei.

Riapertura del Btp Green 2037

Tornando alle emissioni del Tesoro, la riapertura del Btp green prevede un’emissione massima di 5 miliardi di euro, con una cedola annua del 4,05% e una scadenza al 30 ottobre 2037. Il titolo, lanciato per la prima volta nel maggio 2024, mira a coinvolgere gli investitori nei progetti verdi del governo italiano, consentendo loro di partecipare attivamente alla transizione energetica e a iniziative ambientali. I fondi raccolti tramite l’emissione dei BTP Green saranno destinati a iniziative ambientalmente sostenibili che contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) definiti dalle Nazioni Unite e alla Tassonomia Europea delle attività sostenibili.