Notizie Obbligazioni Il Btp Più era davvero un affare? Ecco il vero motivo del boom. Verso il grande ritorno del Btp Italia

Il Btp Più era davvero un affare? Ecco il vero motivo del boom. Verso il grande ritorno del Btp Italia

25 Febbraio 2025 09:42

Via XX Settembre ha fatto ancora una volta centro. Il Btp Più con la novità rappresentata dalla possibile uscita anticipata non ha mancato di catalizzare l’interesse degli investitori retail italiani e il Tesoro prosegue nel suo intento di diversificare ulteriormente la sua base di investitori e ad assorbire le sue ingenti esigenze di rifinanziare un debito monstre di 2mila miliardi. Andiamo a vedere i dettagli del collocamento e quelle che potranno essere le prossime mosse del Tesoro.

Btp Più: taglio medio di 33mila euro, boom di acquisti tramite home banking

Il Tesoro ha comunicato i dettagli del collocamento del Btp Più, che ha raccolto settimana scorsa ordini per 14,9 miliardi. Il taglio medio di sottoscrizioni è stato di poco inferiore ai 33mila euro. Dei 451.831 contratti conclusi sul mercato telematico MoT, il 61,6% è stato di importo inferiore ai 20mila euro. Il Tesoro rimarca che agli investitori retail è andata una quota del 69% dei 14,9 miliardi collocati, mentre quella del private banking è stata del 31% (superiore a quella delle emissioni di Btp Valore). All’interno della quota sottoscritta dagli investitori retail si stima che circa il 53% abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie e gli uffici postali (sia recandosi fisicamente in filiale sia a distanza), mentre il restante 47% attraverso l’home banking. In questo caso la quota di acquisto via home banking risulta significativa nel confronto con tutte le precedenti emissioni dedicate agli investitori individuali. La quasi totalità degli ordini, conclude il Tesoro, è arrivata da investitori con base in Italia.

Btp Più preso d’assalto, ecco perché

L’emissione, che prevede una durata di 8 anni con la novità della possibilità di uscire anticipatamente dopo 4 anni, presenta una cedola pari al 2,85% per i primi quattro anni e, in caso di non esercizio dell’opzione put con rimborso alla pari, del 3,7% nei successivi quattro anni. La scorsa settimana si sono susseguite le analisi circa i motivi dietro alla calda accoglienza da parte degli investitori retail visto che i 14,9 miliardi raccolti segnano una netta impennata rispetto ai poco più di 11 miliardi dell’ultima emissione rivolta ai piccoli risparmiatori (Btp Valore del maggio 2024).

A ben vedere l’ammontare raccolto è inferiore di circa l’8% rispetto alla media delle quattro tranche di Btp Valore dedicate al retail nel biennio 2023-2024 (circa 16,2 miliardi). “Pensiamo che la raccolta più elevata rispetto all’ultima emissione di BTP Valore di maggio 2024 possa essere attribuibile anche all’assenza di un’emissione retail nello scorso autunno”, asseriscono gli esperti di Equita in una nota di commento all’emissione.

Nel 2023, infatti, le emissioni di titoli di Stato italiani rivolte agli investitori retail erano state numerose, raggiungendo un totale di circa 44 miliardi. Al contrario, lo scorso anno si è registrata una riduzione dell’ammontare emesso (29,5 mld). Pertanto gli investitori retail erano in un certo in fila da oltre 9 mesi in attesa di una nuova emissione essendo virtualmente saltata quella autunnale. Relativamente ai testimonial del risparmio gestito, basandosi sulle precedenti emissioni, Finecobank dovrebbe essere l’operatore più esposto alla domanda di titoli governativi da parte del retail (Equita stima una market share in area 3,5/4%), seguita a distanza che Banca Generali con una market share del 2%, mentre Banca Mediolanum (1,5%) e Azimut risultano tra i player meno esposti.

La view di Dbrs sulle emissioni retail

“Dato l’elevato fabbisogno di finanziamenti pubblici dell’Italia e la stretta quantitativa della Bce, il settore privato dovrà continuare ad assorbire quantità significative di debito pubblico – spiega Dbrs Morningstar – Riteniamo che sia le famiglie che gli investitori non residenti abbiano più spazio per aumentare le loro partecipazioni. In questo contesto, il successo dell’Italia nel riequilibrare le finanze pubbliche e nell’accelerare l’esecuzione dei fondi europei rimarrà fondamentale per evitare oscillazioni nella fiducia degli investitori e per aumentare l’appetito degli investitori per le obbligazioni italiane”.

“Il significativo aumento della domanda di titoli sovrani italiani da parte degli investitori retail negli ultimi anni ha aiutato il paese a diversificare ulteriormente la sua base di investitori e ad assorbire le sue grandi esigenze di prestito”, spiega Javier Rouillet, Senior Vice President, Morningstar DBRS, Global Sovereign Ratings. “Inoltre, gli investitori stranieri hanno intensificato i loro acquisti negli ultimi mesi, il che potrebbe in parte riflettere una migliore percezione della stabilità politica“.

Cosa aspettarsi per il resto dell’anno: Btp Italia già a maggio?

La grande platea di italiani pronti a prendere d’assalto queste emissioni ad hoc non lascerà certo indifferente il Tesoro. Il programma di emissioni del Tesoro per il 2025 prevedeva almeno un’emissione retail e almeno un’emissione di BTP Italia; proprio quest’ultimo strumento, il cui collocamento è sempre stato ibrido con prime giornate dedicate ai retail e le ultime agli istituzionali. Il Btp Italia è mancato lo scorso anno, ma compare nelle linee guida per le emissioni 2025 anche perchè andrà a scadenza un Btp Italia per circa 18,5 miliardi di euro. Il Tesoro rimarca che “valuterà l’opportunità di effettuare almeno un’emissione di Btp Italia, riservandosi la massima flessibilità nella scelta della scadenza più opportuna per il nuovo titolo”.

Il vecchio Btp Italia andrà in scadenza il prossimo maggio e quindi quel periodo potrebbe essere fertile per l’emissione di un nuovo Btp indicizzato all’inflazione. Uno strumento che nel periodo tra il 2022 e 2023 ha attirato grandi attenzioni alla luce dell’impennata post-pandemica dell’inflazione e che oggi potrebbe ritrovare un senso strategico all’interno di un portafoglio diversificato che presenti una copertura dal rischio di una nuova fiammata dei prezzi alla luce delle politiche protezioniste che Donald Trump minaccia di mettere in atto su scala globale.