BTP irresistibili in un mondo con tassi bond in caduta libera, fondi Giappone valutano switch da Francia a Italia
I rendimenti globali precipitano sotto l’azione delle banche centrali e i tassi elevati dei Btp diventano sempre più un eldorado per gli investitori a caccia di occasioni. Nonostante la forte discesa dai picchi dello scorso autunno, il tasso del Btp decennale è ancora superiore al 2% mentre la carta degli altri principali paesi fatica a offrire un rendimento positivo. L’affondo di martedì di Mario Draghi – che ha di fatto preannunciato un possibile taglio dei tassi che secondo alcuni potrebbe arrivare già il 25 luglio – ha provocato un nuovo scossone con tutti i titoli core dell’area euro in territorio negativo e anche il decennale francese per la prima volta sotto zero.
Btp si accodano a rally, ma tassi ancora sopra muro del 2%
Le tensioni tra Italia e Ue e i timori in vista della legge di bilancio 2020 appaiono per il momento accantonati anche se si avvicina il 9 luglio quando l’Ecofin potrebbe avviare la procedura d’infrazione. Il rendimento del Btp decennale viaggia al 2,02% e sembra pronto a scendere sotto al soglia del 2% per la prima volta da metà maggio 2018. Lo spread Btp-Bund viaggia sui minimi annui a 233 punti base. In generale l’apertura della Fed a un futuro taglio dei tassi sta alimentano un ulteriore rally dei bond a livello globale con il rendimento del Bund tedesco che si mantiene nei pressi dei minimi storici a -0,3%.
Intanto ieri la Fed ha deciso, come da attese, di lasciare invariati i tassi di interesse nel range compreso tra il 2,25% e il 2,50%. Il dot plot è rimasto anch’esso invariato per il 2019, ma quasi la metà degli esponenti del Fomc intravede ora tassi di interesse più bassi. A piacere al mercato è l’apertura a un taglio del costo del denaro con Fed pronta a contrastare i crescenti rischi economici, in un contesto di tensioni commerciali e timori per la debolezza dell’inflazione. La reazione del Treasury è stata chiara con discesa del rendimento sotto il 2%.
Fondi giapponesi pronti a switch da Francia a Italia
A guardare con maggiore interesse all’Italia potrebbero essere anche gli investitori giapponesi. Mentre i rendimenti globali precipitano e i rimborsi obbligazionari del valore di miliardi di dollari lasciano gli investitori giapponesi inondati di denaro, Mitsubishi UFJ Kokusai Asset Management sottolinea la possibilità che la carta italiana possa finire nel mirino per i fondi alla disperata ricerca di rendimento. “Molti investitori giapponesi stanno vivendo un periodo difficile quest’anno perché hanno un sacco di soldi – dice Tetsuya Michishita, vice direttore generale e capo gestore fondi del MUFJ Kokusai, che controlla oltre 14 trilioni di yen ($ 129 miliardi). Le parole del fondo nipponico, riportate da Bloomberg, fanno quindi pensare a una possibile virata verso Roma di diversi fondi in considerazione che la Francia, prima destinazione per i fondi giapponesi in Europa, ora presenta rendimenti negativi fino ai 10 anni.
“Fino a 34 trilioni di yen dei proventi del rimborso possono essere spesi in titoli esteri”, rimarca Michishita.
Visco: livelli spread ‘ridicoli’ dettati da sfiducia e sciocchezze su uscita da Euro
Intanto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, è nuovamente tornato sul tema spread e sfiducia verso l’Italia: “C’è una caduta nella fiducia nel fatto che le forze politiche siano in grado di rimuovere gli ostacoli all’attività produttiva” e gli attuali valori dello spread sono “ridicoli” in quanto riflettono la paura che il debito non sia ripagato e che non sia ripagato ai valori a cui è stato acquistato. “Alcuni dicono di voler uscire dall’Euro, non so se ci credano o no, ma sarebbe una grande sciocchezza”, asserisce Visco.