BTP infettati da debito pubblico, ora da bolla ‘grazie’ a Bce. Ex FMI: ‘l’Italia e la follia dei mercati”
Basta dare una occhiata allo spread BTP-Bund e ai tassi sui BTP italiani per capire fino a che punto i mercati siano distorti. Parola di Desmond Lachman, docente presso l’American Enterprise Institute ed ex vice direttore del dipartimento di Sviluppo e revisione del Fondo Monetario Internazionale.
“Chiunque abbia dubbi su come i mercati dei debiti globali siano ormai distorti a causa degli acquisti di bond (sovrani) effettuati dalle banche centrali, dovrebbe guardare al mercato dei titoli di stato dell’Italia. Grazie al programma massiccio di acquisto dei bond lanciato dalla Banca centrale europea (Bce), un governo altamente indebitato come quello italiano può ora contrarre prestiti nel breve termine a un tasso di interesse pari a zero, e in un orizzonte di 10 anni a un tasso inferiore all’1%”.
Roba da pazzi, secondo Lachman, che prosegue, non nascondendo un certo sarcasmo:
E “non importa che la pandemia COVID-19 abbia messo il debito sovrano italiano in un percorso insostenibile, indebolendo il suo sistema bancario già instabile. Non importa allo stesso modo che, stretta nella camicia di forza dell’euro e impantanata in una recessione economica profonda, l’Italia abbia poche prospettive per riuscire a sanare i suoi conti pubblici presto”.
Desmond Lachman è noto per gli articoli con cui ha descritto i problemi endogeni dell’Italia.
Già a maggio, aveva paventato il peggio per il paese, pronosticando un’intervento da parte dello Stato per salvare le banche strozzate dalla crisi COVID-19, per un importo pari al 10-15% del Pil italiano, definendo il sistema bancario italiano “shaky”, “instabile”.
“Epicentro della pandemia europea del coronavirus – aveva avvertito l’ex FMI – “l’economia italiana secondo le stime ufficiali dovrebbe crollare del 10% circa nel 2020: una situazione che, probabilmente, metterebbe i conti pubblici in una traiettoria chiaramente insostenibile”.
Lachman aveva prospettato uno scenario di rialzi del debito-Pil, visto che “il paese continua ad avere difficoltà a generare una crescita economica”, proprio a causa di quella camicia di forza dell’euro che l’ex Fmi non dimentica di citare in quasi ogni articolo che scrive e che verte sull’Italia.
Anche in quest’ultimo, parla di un “euro straitjacket” (camicia di forza, per l’appunto), che priva il paese di una politica monetaria indipendente o di una politica di tassi di cambio che, se ci fossero, potrebbero agire magari alla stregua di cuscinetto o scudo.
Allo stesso tempo, l’articolo è un’accusa contro la politica monetaria della Bce, che sta distorcendo i mercati dei debiti sovrani, gonfiando praticamente il valore dei BTP:
“Se il mercato dei capitali funzionasse in modo appropriato, i tassi di interesse italiani salirebbero rispetto a quelli degli altri paesi, per riflettere il forte peggioramento delle finanze pubbliche. Ma queste utili indicazioni di mercato ora sono ostacolate dagli acquisti massicci di bond da parte della Bce, che non si limita più, con il suo strumento di Quantitative easing, ad acquistare i bond sovrani in relazione ai contributi di ogni paese al suo capitale (regola del capital key), visto che sta acquistando ora un ammontare immenso di bond italiani in modo sproporzionato. Di fatto, negli ultimi mesi, si stima che la Bce abbia continuato ad acquistare bond governativi italiani sul mercato secondario per un ammontare superiore ai bisogni di finanziamento del paese”.
Lachman ammette che lo shopping che la Bce sta facendo di titoli governativi italiani è una strategia per sventare il pericolo che si verifichi un altro debito sovrano del paese.
“Ma, nel continuare ad agire in questo modo, (la Bce) sta incoraggiando gli investitori a continuare a erogare prestiti a un paese che, in base a qualsiasi parametro di giudizio ragionevole, dovrebbe essere considerato alle prese con un problema molto grave di solvibilità. A meno che non crediamo che la Bce possa essere pronta ad acquistare più di 500 miliardi di euro di bond governativi italiani da qui all’infinito, prima o poi per chi acquista i BTP arriverà il giorno del giudizio“.