Btp in caduta, c’è da preoccuparsi. Sale il rischio tapering Bce e intemperanze Salvini offuscano effetto Draghi
Cinque cali consecutivi passati quasi inosservati. Il sentiero ribassista del Btp inizia a farsi pronunciato considerando che i rendimenti ieri hanno toccato i massimi a oltre 8 mesi sopra area 1,10% e viaggiano ormai a livelli più che doppi rispetto ai minimi storici toccati poco più di tre mesi fa. Ieri vendite diffuse anche su bond portoghesi e spagnoli, saliti al massimo in quasi un anno. Continua allo stesso tempo la risalita dei rendimenti del Bund decennale tedesco, ormai prossimo alla soglia zero (-0,10% oggi).
“Per il future sul BTP è stata la quinta seduta di calo di seguito, e l’ottava su 9. Se nel breve non ritrova un po’ di compostezza, c’è da preoccuparsi”, asserisce Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
“Se da una parte la BCE sta rispettando la parola sugli acquisti (la scorsa settimana si è registrato un incremento degli acquisti netti tramite PEPP a18,96 Mld€ da 16,29 della precedente), dall’altra i timori che un rialzo dell’inflazione possa portare l’Istituto a ridurne il ritmo, sta penalizzando i titoli periferici ed in particolare quelli italiani che fino ad ora sono stati tra i principali beneficiari”, rimarcano oggi gli esperti di MPS Capital Services.
Lo spread Btp/Bund staziona a 122 pb stamattina, non lontano dai top 2021 toccati il 22 gennaio a 126 pb.
Btp più vulnerabili dopo parole Salvini su riforme
Cosa sta succedendo ai titoli di Stato italiani? Non è solo una questione dei Btp in quanto a soffrire sono i bond governativi di tutta l’eurozona con movimenti guidati dal deciso miglioramento del quadro macroeconomico con la campagna vaccinale che nell’UE adesso sta andando avanti a ritmo doppio rispetto agli USA. Indicazioni che indubbiamente alimentano le pressioni sulla Bce per un’eventuale rallentamento degli acquisti di bond nell’ambito del piano pandemico PEPP.
A questo ieri si sono aggiunte le preoccupazioni sul fronte politico. Le dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini, hanno alimentato i timori di immobilismo del governo Draghi. Secondo Salvini l’attuale premier non sarà in grado di attuare le riforme chiave richieste dall’Unione europea perché il governo di unità nazionale è troppo diviso.
Bce pronta a rivedere ritmo acquisti PEPP già a giugno?
La possibilità che la BCE possa rallentare il ritmo del suo stimolo nei prossimi mesi pesa molto proprio sui Btp. “Il mercato teme che la BCE ridurrà gli acquisti PEPP a giugno – argomenta Althea Spinozzi, strategist di di Saxo Bank. Nell’ambito del programma PEPP, i titoli sovrani italiani sono infatti i maggiori beneficiari. “I rendimenti dei bond periferici sono ancora molto bassi, sarebbero i primi a rivalutare se ci fosse preoccupazione per il tapering della BCE o aumenti dei tassi “, aggiunge la Spinozzi. L’esperta di Saxo continua comunque ad apprezzare i BTP poiché i loro rendimenti sono più alti rispetto ai concorrenti UE.
La scorsa settimana Philip R. Lane, esponente del Consiglio direttivo della Bce, ha affermato che l’istituto centrale valuterà il PEPP nel mese di giugno e “potrebbe aumentare o ridurre gli acquisti” di asset che avvengono con il Quantitative easing pensato ad hoc per contrastare gli effetti negativi della pandemia Covid-19. “La strada per la ripresa sarà lunga – ha detto ancora Lane – ma l’economia crescerà in modo rapido”.
I mercati obbligazionari hanno anche guardato alla notizia che l’Ungheria potrebbe aumentare i tassi di interesse.