Notizie Notizie Italia Btp Futura, attenti a fare il paragone con Btp Italia. In ogni caso, Roma blindata da ‘crisi debiti sovrani bis’

Btp Futura, attenti a fare il paragone con Btp Italia. In ogni caso, Roma blindata da ‘crisi debiti sovrani bis’

8 Luglio 2020 11:42

Parte oggi il terzo giorno della prima emissione del BTP Futura, BTP rivolto esclusivamente agli investitori retail, che ha preso il via lunedì 6 luglio.

BTP Futura: attenzione a fare il paragone con il BTP Italia. Per qualcuno non ha senso
NAPLES, CAMPANIA, ITALY – 2020/04/04: Man wearing a protective mask using his exercise bike on his home balcony, in the Spanish quarter of Naples, during the pandemic of Coronavirus Covid-19. Italy has now exceeded the death toll for all of China, where the epidemic originated. (Photo by Salvatore Laporta/KONTROLAB/LightRocket via Getty Images)

Dopo gli ordini per quasi 2,4 miliardi di euro della prima giornata di collocamento, il BTP Futura ha concluso la seconda giornata di offerta con ordini per 1,6 miliardi.

Nei primi due giorni di collocamento, dunque, gli ordini degli investitori retail si sono attestati a un valore poco al di sopra del 4 miliardi, in corrispondenza di 112.000 contratti, rispetto alle sottoscrizioni del BTP Italia che, nei primi due giorni, era stata pari a circa 9 miliardi.

Sebbene venga automatico fare un paragone tra le due emissioni, vale la pena ricordare che il BTP Italia aveva una scadenza a cinque anni, a fronte di tassi più generosi, e non era rivolto solo ai piccoli risparmiatori.

Un giudizio positivo sul BTP Futura è arrivato nelle ultime ore da Filippo Mormando, strategist presso MPS Capital Services, che ha detto che, “considerando i numeri dei primi due giorni dell’emissione, possiamo dire che è un buon inizio”.

Tra l’altro, – ha continuato Mormando, intervistato da Reuters – non ha senso fare paragoni con il BTP Italia, perchè questi titoli sono diversi sia in termini di duration che di coupon”.

Non si può tuttavia non notare che l’accoglienza non sia delle più entusiaste, come avevano d’altronde previsto alcuni analisti, una volta appresi i tassi minimi cedolari garantiti, annunciati venerdì scorso dal Tesoro.

La serie, si ricorda, è la seguente: all’1,15% dal 1° al 4° anno; all’1,30% dal 5° al 7° anno; all’1,45% dall’8° al 10° anno”, come si legge nella nota del Mef.

In realtà, prima che i tassi venissero svelati, gli analisti di UBS avevano fatto notare come l’investimento nel BTP Futura fosse attraente, ma a una condizione ben precisa. UBS manifestava nella stessa nota la fiducia nella carta italiana.

Idem ha fatto nelle ultime ore Barclays, che ha zittito tutti coloro che hanno espresso più volte dubbi sulla sostenibilità del debito italiano, scrivendo in un report che, a suo avviso, anche con lo shock Covid-19, più che finire in un “percorso insostenibile” la traiettoria del debito italiano, probabilmente, si stabilizzerà. Certo, si stabilizzerà a livelli alti.

Per questo, “potrebbe essere necessaria una maggiore mutualizzazione del debito, al fine di mettere il debito stesso su una traiettoria discendente e renderlo meno vulnerabile agli shock macro”.

“Il contributo chiave – si legge nel report di Barclays- è rappresentato dai tassi di interesse core che sono strutturalmente bassi e dall’impegno da parte della Bce (con il suo massiccio piano di Quantitative easing, a cui si è aggiunto in tempi di coronavirus anche il PEPP, ovvero il QE pandemico) – a mettere un limite agli spread italiani“.  E questo nonostante il ratio debito-Pil per l’Italia, secondo Barclays, toccherà il 165% , rispetto a una media in Eurozona attesa al 100% nel 2020, dopo l’85% circa del 2019.

Gli analisti fanno notare però un altro aspetto che dovrebbe in qualche modo blindare l’Italia: il fatto che la quota di debito pubblico in mano agli investitori stranieri sia scesa, nell’ultimo decennio, di 25 punti base, circa al 30%.

Tale fattore dovrebbe aiutare a ridurre ‘il rischio di capitolazione, ovvero il rischio di una ondata destabilizzante di sell da parte degli investitori che, a sua volta, minaccerebbe di scatenare una crisi del debito nella periferia dell’Eurozona. Il trend discendente dei BTP nelle mani degli stranieri potrebbe tra l’altro, secondo Barclays, continuare: la partecipazione potrebbe infatti, secondo gli analisti, calare dal 30% attuale a un valore poco al di sopra del 20%: e ciò renderebbe l’Italia molto meno vulnerabile al rischio di capitolazione rispetto a quello corso prima della crisi dei debiti dell’Eurozona, quando erano questi investitori (non domestici) a detenere la fetta più grande del debito italiano in circolazione”.

Tornando al BTP Futura, Vincenzo Longo di IG aveva parlato di una scommessa nella scommessa:

“La struttura è allettante soprattutto se detenuta fino a scadenza, per via del premio fedeltà – aveva fatto notare – Ovviamente in un mondo con tassi sottozero a un investitore retail l’1 virgola potrebbe non bastare come rendimento, ma probabilmente non si rendono conto del mondo finanziario che li circonda. Certo che il rischio va di pari passo con il rendimento in questo caso, dato che il debito/Pil è previsto sfiorare il 200% nei prossimi due anni. Insomma, una scommessa nella scommessa”.

Ancora più schietta la posizione di Altroconsumo:, che consiglia agli investitori che guardano al BTP Futura di non puntare più di una partecipazione del loro patrimonio e che, ancora, fa notare che i rendimenti di certo non sono da capogiro.