BTP 50 anni, quotazioni segnano nuovi minimi storici: cosa succederebbe se tassi salissero al 5%?
BTP 50 anni, scadenza 2067 la discesa delle quotazioni continua anche nella nuova settimana con il prezzo del bond che segna questa mattina nuovi minimi assoluti a quota 83,30, -2,5% rispetto a venerdì scorso.
Come già evidenziato nella notizia di giovedì 10 novembre dal titolo “BTP 50 anni, quotazioni continuano la discesa. Un incubo destinato ad aggravarsi?” il BTP Matusalem con codice Isin IT0005217390 non accenna a rallentare la propria discesa.
Emesso sul mercato ad inizio ottobre con un taglio di “soli” 5 miliardi di euro, il BTP scadenza 2067 in fase di collocamento era stato prezzato a quota 99,194, per un rendimento lordo annuo all’emissione pari al 2,85% registrando una domanda particolarmente elevata, ben 3,7 volte superiore all’offerta.
A distanza di un mese e mezzo, il BTP 50 anni da giorni è vittima del rialzo dei tassi che colpisce in maniera particolare la parte lunga della curva. Emblematico l’andamento dello spread Btp/Bund che questa mattina segna valori superiori a 177 punti base, con il rendimento del decennale italiano che è schizzato sopra quota 2,12%.
La domanda che molti operatori si stanno facendo in queste ore è: chi ha in portafoglio questo titolo è consapevole che la discesa, nel caso il rialzo dei tassi dovesse continuare, potrebbe accelerare ulteriormente? E cosa succederebbe se il rendimento salisse, mettiamo, al 5%?
Sappiamo che i 5 miliardi del collocamento sono finiti prevalentemente nelle tasche degli istituzionali che difficilmente liquideranno le loro posizioni incassando questa già corposa minusvalenza (-15% circa): parliamo in gran parte di fondazioni e compagnie assicurative che per statuto classificano questi bond in portafoglio al prezzo di acquisto, e non di mercato.
Ma tutti gli altri investitori, fondi comuni in primis e soprattutto gli investitori privati dovranno prima o poi rendersi conto di aver messo nel loro portafoglio un titolo che rischia di trasformarsi in una reale bomba dalla miccia sempre più corta.
Ai prezzi di questa mattina il BTP 50 anni incorpora un rendimento di poco superiore al 3,5%. Un livello che rispetto agli standard degli ultimi mesi appare sicuramente elevato, ma assolutamente non eccessivo se si analizza il rendimento offerto dai titoli trentennali, ad esempio, negli ultimi 10 anni.
Anche se ricordiamo tutti che la BCE continua, almeno per il momento, ad acquistare la gran parte dei titoli di stato italiano, volendo solamente ipotizzare che il rialzo dei tassi voglia proseguire nelle prossime settimane (tra meno di un mese il governo dovrà affrontare il test del referendum costituzionale..), la situazione per il nostro BTP 50 anni non potrà che peggiorare. Nella seguente schermata abbiamo simulato un rendimento del BTP 50 anni al 5%: come si vede il prezzo teorico del bond scenderebbe verso quota 60.
Potremmo proseguire in questo esercizio riportando, ad esempio, i picchi di rendimento raggiunti dall’allora Matusalem 30ennale quando il bond, era fine 2011, rendeva oltre il 7,5%. Solo per completezza di informazione, applicando questo tasso che per il momento appare surreale, il prezzo teorico del BTP 50 anni crollerebbe sotto quota 40. Numeri che, tralasciando quest’ultimo caso estremo dimostrano in maniera inequivocabile la rischiosità di un prodotto finanziario che sembra destinato a rimanere tra i temi più roventi dei prossimi mesi.