Notizie Notizie Italia Btp 30 anni indicizzato all’inflazione per chi è a caccia di rendimento, il menù del trittico di aste di fine trimestre

Btp 30 anni indicizzato all’inflazione per chi è a caccia di rendimento, il menù del trittico di aste di fine trimestre

25 Settembre 2019 10:04

Ultime aste del trimestre per il Tesoro con CTZ e Bot e BTP protagonisti del consueto trittico di aste di fine mese. Si parte oggi con l’asta di CTZ a 2 anni (scadenza giugno 2021) per un ammontare compreso tra un minimo di 1,5 miliardi e massimi 2 miliardi. In collocamento anche il BTPei a 30 anni (scadenza settembre 2041) per 250-500 mln. Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno dei predetti intervalli di emissione. L’ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all’asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l’emissione dei suddetti titoli.

Il mese scorso il CTZ biennale era stato assegnato al rendimento medio dello 0,008%, in calo dal 0,041% precedente. La domanda era stata di 3 miliardi con rapporto di copertura di 1,5.

In cerca di conferme su domanda e calo tassi

Dopo i positivi riscontri delle aste di metà mese, le aste di fine mese sono chiamate a confermare il calo dei rendimenti favorito anche dalle  e dalla situazione politica più distesa con spread arrivato a toccare i minimi da maggio 2018 e tassi Btp sui minimi storici. Una sponda alla carta italiana arriva anche dalle politiche monetarie più accomodanti annunciate da Bce con nuovo QE al via dal prossimo 1 novembre. 

Il mercato guarderà alla tenuta della domanda, in particolare per le scadenze più lunghe, e anche al tasso di assegnazione che dovrebbe confermare il calo del costo di rifinanziamento del debito.

Btp fanno ancora gola

Il record di bond a tassi negativi rende la carta italiana ancora attraente nonostante il forte calo di rendimento dell’ultimo mese e mezzo. Ieri UBS si è espressa positivamente sui bond sovrani italiani, consigliando agli investitori di acquistare i BTP, in vista di quelle che saranno, a loro avviso, tappe cruciali per la definizione della legge di bilancio per il 2020, da parte del governo M5S-PD. Governo che incassa la fiducia degli analisti, in quanto più europeista rispetto a quello precedente M5S-Lega. Tre i fattori che faranno da assist ai BTP, portando lo spread a scendere, secondo UBS, anche fino a 125 punti base, se non oltre: la natura per l’appunto più europeista del governo M5S-PD; le conseguenti maggiori possibilità di arrivare a un’intesa con l’Ue sulla legge di bilancio; il sostegno garantito dalla Bce di Mario Draghi con il QE, che ripartirà nel mese di novembre.

Domani Bot e gran finale venerdì con i BTP

Domani sarà invece il turno di BOT a 6 mesi per 6,5 miliardi. I BOT sono posti all’asta con il sistema di collocamento dell’asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. I Bot possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro.

Il trittico di emissioni di marzo e del secondo trimestre 2019 si concluderà venerdì con il test più probante, ossia i Btp a media-lunga scadenza per massimi 7,5 miliardi. Nel dettaglio il  Tesoro andrà a collocare Btp a 5 anni per 3,25-3,75 miliardi e BTP a 10 anni per 2,5-3 miliardi. In asta anche CCTeu per un minimo di 500 mln e un massimo di 750 milioni.