Notizie Notizie Mondo BskyB: James Murdoch si dimette. L’anticipazione da una testata del gruppo

BskyB: James Murdoch si dimette. L’anticipazione da una testata del gruppo

3 Aprile 2012 13:36
James Murdoch, figlio del magnate australiano dei media Rupert, lascerà oggi la presidenza di British Sky Broadcasting (BskyB). A rivelare la dipartita di Murdoch figlio una breaking news che campeggia nel sito di Sky News, canale del gruppo, ancora al centro delle polemiche per lo scandalo intercettazioni telefoniche scoppiato la scorsa estate.
 
Murdoch parteciperà questo pomeriggio alla riunione del consiglio di amministrazione, e in questa occassione dovrebbe presentare le sue dimissioni dalla carica di presidente con effetto immediato. Murdoch è pronto a lasciare la guida del gruppo, si apprende da Sky News, “nel miglior interesse” della società. Il suo posto dovrebbe andare a Nicholas Ferguson, attuale vicepresdiente del gruppo. James Murdoch era stato nominato presidente di BskyB, con cariche non esecutive, nel dicembre del 2007.
Poco più di un mese fa James Murdoch aveva anche lasciato la poltrona di presidente esecutivo di News International, proprietario dei giornali britannici di News Corp. Una decisione presa in scia allo scandalo intercettazioni telefoncihe illegali che a luglio ha coinvolto News of the World e che ha portato all’arresto di cinque giornalisti e diversi dirigenti. Scandalo che è costato il posto a Rebecca Brooks ceo di News International, sostituita da Tom Mockridge, fino a quel momento a.d. di Sky Italia.
News International, dopo la chiusura di News of the World, resta editore di The Sun, The Times e The Sunday Times.

“È il momento più umiliante della mia vita”. Così il numero di News Corp, Rupert Murdoch, aveva commentato lo scandalo nel corso dell’audizione davanti alla commissione del parlamento britannico. “Mi dispiace, per le vittime delle intercettazioni e per le loro famiglie”. “Abbiamo rovinato il rapporto di fiducia con i nostri lettori”, aveva dichiarato il tycoon che ha però detto di non considerarsi responsabile per il “fiasco”.