Bruxelles mette gli speculatori alla sbarra: arriva la stretta su derivati e vendite allo scoperto
E’ fatta. E’ arrivata l’attesa stretta sui prodotti finanziari potenzialmente più rischiosi per la stabilità delle Borse in Europa. Per smorzare definitivamente le tensioni che da mesi si addensano su alcuni Paesi della zona euro, in particolare su quelli ribattezzati periferici come la Grecia, la Spagna, Portogallo e Irlanda ed infliggere un duro colpo alla speculazione, a chi continua a scommettere sulla possibile insolvenza e bancarotta degli Stati europei più in difficoltà entro la fine del 2012 saranno messe al bando le vendite allo scoperto (short selling), i credit default swap e i derivati.
Il commissario al mercato interno, Michel Barnier, ha presentato a Bruxelles questa mattina due proposte per la limitazione o il divieto temporaneo delle vendite allo scorperto e per l’inasprimento dei controlli sui derivati, in quella che si annuncia una delle riforme finanziarie più ambiziose dall’inizio della crisi. La Commissione propone di rendere obbligatorio comunicare tutta l’attività di trading sui derivati alle banche, dati che le autorità di regolamentazione utilizzeranno per controllare i mercati. La riforma, inoltre, mira ad istituire una nuova agenzia con il compito di sorvegliare i mercati finanziari europei e il potere di sospendere l’attività di short selling.
L’Europa nei mesi scorsi non ha parlato con una voce sola. Mentre Parigi da mesi chiede a gran voce di perfezionare la riforma, Londra fa muro: Oltre Manica sono pronti a frenare le iniziative di Bruxelles, viste come un’indebita ingerenza della sovranità nazionale e degli interessi della City. A decidere adesso saranno i regolatori nazionali ma anche l’Esma, la nuova autorità di supervisione sui mercati dell’Ue. Le nuove norme, che devono essere ancora approvate da Consiglio e Parlamento europeo, dovrebbero entrare in vigore a partire dal primo luglio 2012.
Secondo il commissario Ue, Barnier, “le proposte di oggi sono un ulteriore passo avanti verso una maggiore stabilita’ finanziaria in Europa”, in quanto “in tempi normali, le vendite allo scoperto accrescono la liquidità del mercato e contribuiscono in modo efficiente a determinare i prezzi di vendita, ma su mercati stressati lo short selling può amplificare la caduta dei prezzi e condurre a turbolenze sui mercati e a rischi sistemici”.