Brics: domani parte il sesto meeting annuale, in dirittura d’arrivo la New Development Bank

Finito il mondiale, arrivano i Brics. Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa domani e dopodomani si incontreranno a Fortaleza e Brasilia in occasione del sesto meeting annuale dell’organizzazione. Come concordato nell’ultimo summit di Durban, il meeting brasiliano servirà a definire nuovi dettagli in vista della nascita della Banca per lo sviluppo del gruppo, la New Development Bank (Ndb). In particolare, nel corso della due giorni il nodo da sciogliere sarà rappresentato dalla sede della Banca, che, con tutta probabilità, sarà fissata a Shanghai.
La crisi finanziaria ha ridimensionato le ambizioni dei Brics, nati “Bric” nel 2001 in un report elaborato da Jim O’Neill di Goldman Sachs. Nel 2011 una più ampia rappresentazione geografica è stata ottenuta tramite l’inclusione nel gruppo del Sud Africa (e secondo alcuni commentatori con l’aggiunta della Turchia il nome potrebbe cambiare in Bricst). Quest’anno il Pil cumulato dei cinque Paesi dovrebbe crescere del 5,4%, circa la metà rispetto al tumultuoso tasso registrato sette anni fa. In particolare difficoltà il padrone di casa, il Brasile, e la Russia che nel 2014 dovrebbero registrare una crescita delle rispettive economie dell’1,3 e dello 0,5 per cento.
Il nuovo istituto dovrebbe poter contare su un capitale di 50 miliardi più altri 100 destinati a piani di intervento. Il capitale iniziale sarà versato in parti uguali mentre di quello destinato agli interventi 41 miliardi arriveranno da Pechino (anche per questo gli esperti ritengono che la sede sarà fissata nella capitale finanziaria del dragone), 5 miliardi dal Sud Africa e 18 miliardi da Russia, India e Brasile. Secondo le stime elaborate dalla Conferenza sul commercio e sviluppo delle Nazioni Unite la Banca dei Brics nei prossimi 10 anni dovrebbe prestare circa 3,4 miliardi di dollari annui, contro gli oltre 60 della Banca mondiale.
Nonostante il Ministro delle Finanze cinese Lou Jiwei già sei mesi fa precisava che la Ndb non intende entrare in competizione con istituti simili già esistenti, la sfida è incrementare le dimensioni degli interventi e per farlo è previsto l’ingresso nel capitale di nuovi Paesi (anche se la quota dei fondatori non potrà scendere sotto il 55%).