Brexit, Barnier (UE) attacca Londra: transizione soft non è scontata
Affondo dell’Unione Europea sul capitolo Brexit. Il capo negoziatore dell’Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, non ha usato mezzi termini oggi per far capire a Londra che l’accordo su una transizione soft non è per nulla scontato e le posizioni intransigenti dell’esecutivo May potrebbero portare a una rottura. “Se i disaccordi persistono, un accordo di transizione non può essere dato per scontato”, ha detto oggi Barnier in una conferenza stampa a Bruxelles dopo l’emergere di sostanziali disaccordi nell’ultimo giro di negoziazioni.
Parole di Barnier che hanno fatto scendere repentinamente la sterlina che cede lo 0,6% contro il dollaro a 1,384 dopo che ieri si era spinta oltre 1,4 in scia ai toni da falco della Bank of England.
Barnier ha affermato che vi sono “sostanziali” disaccordi sui termini del periodo di transizione di due anni che è la massima priorità per le imprese. “Il tempo è breve”, ha aggiunto Barnier che comunque si augura che tali disaccordi vengano risolti nel prossimo round negoziale.
L’importanza dell’accordo di transizione
L’accordo di transizione risulta cruciale per le imprese poiché il futuro accordo commerciale tra l’UE e Londra quasi certamente non sarà completato il giorno in cui la Gran Bretagna lascerà il blocco; il rischio, senza un accordo di transizione, è che da marzo 2019 le imprese di entrambe le parti si trovino in un limbo legale e regolamentare.
Il capo negoziatore per la Brexit rimarca come Londra persista nell’interpretare il periodo transitorio in maniera univoca, volendo beneficiare di tutti i vantaggi del mercato interno e dell’unione doganale, però secondo Bruxelles è necessario che Londra accetti tutte le regole e gli obblighi fino alla fine della transizione.
Ieri i l ministro britannico per la Brexit, David Davies, aveva accusato di “cattiva fede” l’Unione Europea, dopo la pubblicazione di un documento che prevede sanzioni nei confronti di Londra se venissero violate le regole durante la fase di transizione.
L’accordo transitorio va finalizzato nel prossimo mese e mezzo per evitare un’accelerazione nell’esodo di molte multinazionali dal suolo inglese.