Volatilità fa altra vittima, dopo crollo -80% fondo LJM short su VIX chiude a investimenti
La notizia è stata data ai clienti per email: “Le strategie di LJM hanno sofferto perdite significative”. Sono bastate queste poche parole a certificare il crash di un altro fondo – oltre a quello XIV ETN di Credit Suisse, per cui alla fine è stata decisa la liquidazione, – che ha perso la scommessa contro la volatilità. A crollare è stato praticamente il fondo LJM Preservation and Growth Fund, di LJM Partners, hedge fund con sede a Chicago e con asset per un valore di mezzo miliardo di dollari circa.
Il valore del fondo è capitolato nella settimana terminata lo scorso 7 febbraio dell’82%, scontando il forte balzo del VIX, ovvero del CBOE Volatility Index, noto in gergo finanziario come indice della paura.
Risultato: il fondo ha chiuso le porte a nuovi investimenti.
Così come è accaduto a Credit Suisse, LJM Preservation and Growth Fund ha pagato la convinzione, tramutata in scommessa, che i mercati sarebbero rimasti calmi, con la strategia di shortare il VIX che si è rivelata improvvisamente perdente.
D’altronde, nel 2017 tale strategia si era confermata tra le più popolari, avallata da mercati euforici in cui le oscillazioni dell’indice S&P 500 sembravano essere diventate un fenomeno del passato.
Il fondo, che agiva ricorrendo soprattutto all’utilizzo di opzioni, aveva fatto riferimento nel suo ultimo rapporto annuale rivolto agli azionisti alla sua capacità “di garantire solidi ritorni, mantenendo contestualmente i parametri legati al rischio”.
In un altro documento si legge che la tecnica adottata aveva come obiettivo quello di “mitigare le perdite in casi estremi di flessione dei mercati”.
Così si legge nella nota arrivata ai clienti e riportata da Cnbc:
“Dal momento che le strategie di LJM forniscono un’esposizione alla volatilità, il più grande ostacolo è arrivato dal forte balzo della volatilità, che ha inciso sulla maggior parte delle perdite sofferte a gennaio”.