Notizie Notizie Italia Bper torna nel gotha del Ftse Mib al posto di UBI, titolo vola a +5% con balzo utili. Vandelli: aumento sarà di 800 milioni

Bper torna nel gotha del Ftse Mib al posto di UBI, titolo vola a +5% con balzo utili. Vandelli: aumento sarà di 800 milioni

6 Agosto 2020 10:33

Il titolo Bper torna tra le grani del Ftse Mib. A meno di due mesi dalla sua uscita dall’indice principale di Piazza Affari, la banca emiliana sfrutta l’assist dell’uscita di UBI Banca dalle top 40 del listino a seguito del successo dell’Opas di Intesa che comporta il delisting di UBI. Bper era uscita dal Ftse Mib il 22 giugno a seguito della revisione trimestrale, ma risultava nella lista delle riserve candidate a ritorno nell’indice principale di Piazza Affari.

Ritorno sul Ftse Mib  che arriva in un momento importante per la banca che nei prossimi mesi intende concludere l’aumento di capitale legato all’acquisto degli sportelli UBI. L’a.d. di Bper, Alessandro Vandelli, ha fatto intendere che l’entità dell’aumento sarà di circa 800 milioni di euro (il cda ha delega per aumentare il capitale fino a 1 miliardo). L’operazione sarà effettuata “non appena sarà praticabile nella seconda metà del 2020”, ha aggiunto Vandelli che però nelle scorse settimane si era sbilanciato indicando la seconda metà di settembre.

Il titolo Bper oggi segna quasi +5% a 2,279 euro dando seguito al rally della vigilia.

I numeri del primo semestre e la nuova guidance 2021

Intanto i conti del primo semestre vedono Bper riportare un utile netto di 104,7 milioni di euro, in crescita del 4,2% nonostante alcune componenti non ricorrenti quali la contabilizzazione di rettifiche addizionali su crediti per € 90,5 milioni relative al peggioramento del contesto macroeconomico causato dall’emergenza sanitaria e altri oneri straordinari per complessivi € 36,1 milioni, parzialmente controbilanciati da imposte sul reddito positive per € 68,9 milioni.

L’utile netto del secondo trimestre si attesta a 98,6 milioni, in crescita rispetto ai 6,1 milioni del primo trimestre dell’anno.

A livello patrimoniale il Gruppo segna a fine semestre un CET1 ratio Fully Loaded pari al 12,57% in aumento di 50 bps da marzo 2020. CET1 ratio Phased In al 14,11% con un buffer patrimoniale complessivo di oltre 2 miliardi rispetto al requisito minimo fissato dalla Banca Centrale Europea per il 2020.

Bper hanno aggiornato i target finanziari al 2021. Le previsioni, che sono alla base della revisione dei target ipotizzano un calo del Pil nel 2020 pari al 9,4% e un recupero nel 2021 a +5,4%, indicano un utile di circa 235 milioni a fronte dei 450 milioni stimati in precedenza ma il contributo delle filiali di Ubi dovrebbe far salire l’utile a circa 375 milioni e il risultato della gestione operativa di circa 450 milioni rispetto alla situazione stand-alone. Il costo del credito è visto rimanere nel 2021 intorno ai 90 punti base.

Definito il moltiplicatore per acquisto sportelli da UBI

Intesa Sanpaolo e Bper hanno concluso ieri un accordo integrativo dell’accordo vincolante, reso noto il 17 febbraio scorso, in merito alla cessione di un ramo d’azienda costituito da un insieme di filiali del Gruppo risultante dall’operazione che ha portato Intesa ad acquisire il controllo di UBI Banca.

Tale accordo integrativo, si legge in una nota, ha definito in modo puntuale il moltiplicatore da applicare ai fini della determinazione del corrispettivo in denaro per la cessione del predetto ramo d’azienda, fissandolo pari al 38% del Common Equity Tier 1 risultante dalla situazione patrimoniale del ramo alla data di riferimento del 30 giugno 2020.

L’analisi tecnica del titolo

Bper Banca, dalla seconda metà di luglio, ha intrapreso una fase ribassista che si è interrotta poco prima del supporto chiave a 2 euro. Da qui il titolo ha invertito la marcia per tentare di riportarsi al test dei 2,22 euro, il sui break potrebbe aprire la strada a Bper verso le successive resistenze a 2,71 e 2,89 euro. Quest’ultimo livello coincide con il 38,2% di Fibonacci di tutto il down trend avviato a gennaio 2020. Al contrario, invece, la rottura del supporto a 2 euro confermerebbe il sentiment avverso sul titolo con possibili accelerazioni al ribasso verso nuovi minimi storici in area 1,80 euro.